Ferragni a Sanremo: la strategia è Chiara (e prevedibile). Provocare per guadagnare follower
Dice il Vangelo che quando si fa del bene la mano destra non deve sapere ciò che fa la sinistra. Deve averla presa alla lettera la parabola di Nostro Signore, Chiara Ferragni, confondendo la geometria come una categoria politica. E cosi, mentre si avvicina il suo momento sanremese, ha annunciato urbi et orbi che devolverà il cachet del festival a un’associazione contro la violenza sulle donne. Il tutto, mentre fittava una villa per la famiglia in terra di Liguria il cui costo basterebbe a pagare il costo annuale medio di dieci famiglie italiche.
È una diva affermata, la signora Ferragni, che capitalizza ogni azione pubblica, da affermata influencer, come un’azienda che immagazzina soldi senza soluzione di continuità.
Addirittura, Diego Della Valle la volle anche nel CDA di Tod’s , per sfruttare una popolarità incontenibile. Dovuta a cosa è un mistero scoprirlo. Nell’epoca preannunciata da Orwell come il trionfo della liquidità, la Ferragni in Fedez non sbaglia un colpo di comunicazione. Beneficenza calcolata al millimetro, prese di posizione da Giovanna d’Arco, non le sembra vero che alla guida del governo ci sia una donna di destra. E cosi tenta di accreditarsi come improbabile antiMeloni. Prima la crociata in campagna elettorale contro una mai scritta posizione del futuro premier per l’abolizione (!) della 194. Poi, una sorte di sindrome da matrigna di Biancaneve dopo avere appreso che la sua popolarità non raggiungeva quella di Meloni.
Darebbe metà del suo regno, come una novella Erode, pur di ricevere una reprimenda da Palazzo Chigi.
E chissà cosa si inventerà al Festival per scioccare il suo pubblico. Qualsiasi buonismo possibile pur di aumentare i follower e con essi i contratti pubblicitari.
Chiara Ferragni è la versione aggiornata di Oliviero Toscani
Sceglierà una nicchia di successo, un politically correct da applausi. Facendo un parallelo storico è la versione millennial di Oliviero Toscani. Le foto con l’uomo morente di Aids, il seno della suora, tutto per fare brodo a Benetton.
Chiara mira a essere l’icona del progressismo di facciata del terzo millennio. Peccato che non potrà mai ambire a fare l’ intellettuale, perché nemmeno i milioni di fans non conoscono il suo pensiero. E sarà più ricca ancora, giorno dopo giorno, sognando un domani da novella leader politica. Improbabile epilogo del vuoto cosmico di cui è rappresentante autentica.