Gucci, il nuovo direttore creativo è Sabato De Sarno. E, no, non è una notizia solo per fashion victim
Gucci ha annunciato il nome del nuovo direttore creativo: è Sabato De Sarno, attualmente impegnato da Valentino come fashion director delle collezioni uomo e donna. Trentanove anni, napoletano, «inizierà a ricoprire il nuovo incarico non appena avrà adempiuto ai suoi obblighi nel suo corrente ruolo», ha fatto sapere un comunicato di Gucci, chiarendo che De Sarno presenterà la sua prima collezione a settembre 2023, alla settimana della moda donna di Milano. La fase di transizione dopo l’uscita di Alessandro Michele dalla maison è, dunque, ufficialmente conclusa.
Chi è Sabato De Sarno, il creativo che va alla direzione di Gucci
L’annuncio della nomina di De Sarno è arrivato un po’ a sorpresa questa mattina, pare per anticipare una fuga di notizie, e sgombra il campo delle ipotesi secondo cui Gucci stesse pensando a nomi più noti, almeno al grande pubblico: da Maria Grazia Chiuri di Dior a Jonathan Anderson di Loewe. De Sarno non è particolarmente famoso tra i non addetti ai lavori, mentre per chi si occupa stabilmente di moda è figura abbastanza nota. Ha iniziato la sua carriera in Prada nel 2005, passando poi in Dolce&Gabbana, prima di approdare in Valentino nel 2009, dove ha ricoperto posizioni di crescente responsabilità, fino diventare di fatto il braccio destro di Pierpaolo Piccioli.
L’influenza di Alessandro Michele nell’affermazione del gender fluid
La sua nomina è particolarmente interessante non solo perché, parlando di moda, si parla di un comparto industriale di primo piano, ma anche perché può essere un indicatore di tendenze che dalle passerelle pervadono la società e viceversa. Alessandro Michele è un genio indiscusso e un creativo con una estetica molto potente, che nei suoi circa otto anni alla guida creativa di Gucci, oltre ad aver portato fatturati stratosferici al brand, ha intercettato e condizionato i costumi della nostra parte di mondo (e non solo): è stato, secondo i più, il padre o per lo meno il grande sponsor del gender fluid. Lui stesso, pur rifiutando l’etichetta come elemento di marketing, ha sempre rivendicato quella visione come profondamente sua.
Il ritorno a un’estetica più classica e il messaggio lanciato da Armani
A novembre è arrivata la notizia bomba sulla fine della collaborazione con Gucci, perché, ha spiegato lo stesso Michele, «ci sono momenti in cui le strade si dividono a causa delle diverse prospettive che ognuno di noi può avere». Il cambio di passo estetico della maison dopo la fine della sua era si è registrato già all’inizio di questo mese, nel corso della prima sfilata uomo affidata allo staff interno: c’erano ancora uomini con le gonne, ma in generale il messaggio si era fatto più semplice, verrebbe da dire più tradizionale. Nelle stesse giornate Armani portava in passerella quella «coppia carina» composta da un uomo e una donna, che tanto ha fatto discutere, ma che il “re” ha ricordato essere un classico intramontabile.
L’attesa per la prima sfilata Gucci firmata da Sabato Di Sarno
Ora alla guida di Gucci arriva questo giovane direttore creativo che si è formato da Prada, Dolce&Gabbana e Valentino, dove i messaggi inclusivi costantemente ribaditi dalle aziende e, in alcuni casi incarnati dai loro vertici, non hanno comunque mai portato a un’estetica radicale come quella di Michele. Fin qui, gli indizi, che forse non fanno una prova, ma offrono spunti di riflessione. Poi, certo, bisognerà attendere settembre per vedere De Sarno dove vorrà portare il marchio Gucci e, con esso, anche un po’ i costumi diffusi.