Il giallo del quadro scomparso in Francia, gli indizi portano a Madonna: inchiesta su “Le Figaro”

13 Gen 2023 13:55 - di Redazione
madonna quadro

Un’inchiesta di “Le Figaro” sul dipinto “Diana ed Endimione” del pittore francese Jérôme-Martin Langlois non più presente nel Museo di Belle Arti di Amiens dal 1911 chiama in causa la pop star Madonna. Un dipinto scomparso più di un secolo fa ad Amiens, in Francia, è riemerso sulle scale della sua villa? È questa l’ipotesi condivisa dal quotidiano parigino “Le Figaro” con un’inchiesta pubblicata sulla vicenda del quadro “Diana ed Endimione” (1822 circa) del pittore francese Jérôme-Martin Langlois (1779-1838), esponente del neoclassicismo. L’opera, che si pensava fosse stata distrutta durante la Grande Guerra, fu messa all’asta nel 1989 da Sotheby’s a New York e acquistata dalla popstar per 1,3 milioni di dollari. Sebbene nel 2015 sia stata presentata una denuncia per furto, il caso è ora in una fase di stallo.

La vicenda del quadro scomparso

Nel 1918 il centro di Amiens fu bombardato dall’esercito tedesco. Il padiglione nord-ovest del Museo di Belle Arti fu sventrato da un siluro. Sebbene dopo la prima guerra mondiale la maggior parte delle opere esposte fosse stata recuperata da parte del curatore capo, Albert Roze, furono tuttavia quindici i dipinti mancanti tra quelli precedentemente appesi nel padiglione in rovina. Mentre gli studiosi ritenevano che questo insieme fosse purtroppo andato in fumo durante la guerra, negli anni Settanta un giovane storico dell’arte di nome Jacques Foucart, curatore del dipartimento di pittura del Louvre, intraprese una ricerca su una delle opere conosciute da incisioni e schizzi: “Diana e Endimione” di Langlois, una commissione reale del 1817 eseguita nel 1822 dall’artista e destinata alla decorazione della sala di Diana a Versailles, come riporta “Le Figaro”. Raffigurante una scena delle Metamorfosi di Ovidio, il dipinto fu esposto ed entrò nelle collezioni di Luigi XVIII, prima di essere acquistato dallo Stato nel 1873, che lo depositò cinque anni dopo nel museo di Amiens.

Il giallo: si tratta del quadro acquistato da Madonna?

Durante le sue ricerche negli inventari, Jacques Foucart notò che non c’era più traccia del dipinto dal 1911. È stata una svista? È stato messo in magazzino? Qualcuno se ne è appropriato indebitamente? Lo specialista ipotizzò infine che il dipinto fosse stato distrutto durante il bombardamento. Più di dieci anni dopo questa ricerca, nel 1989 Sotheby’s mise all’asta un dipinto di “Diana ed Endimione” che assomigliava come una goccia d’acqua a quello del museo di Amiens. L’opera, che era passata per una galleria di rue du Faubourg-Saint-Honoré a Parigi, non era stata riconosciuta come Langlois: non era né datata né firmata e non presentava alcun timbro sul retro, a differenza del dipinto scomparso nel museo di Amiens. Secondo il catalogo di vendita di Sotheby’s, le dimensioni della tela, 317,50 cm × 210,82 cm, sono inferiori di tre centimetri in altezza rispetto al dipinto di Amiens. L’opera è stata troncata per rimuovere la firma e la data dalla tela? Un giallo. Stimata tra i 300.000 e i 400.000 dollari, il dipinto era considerato una “vecchia copia, forse autografa” secondo il Louvre, citato da “Le Figaro”, ed è stata infine acquistata per 1,3 milioni di dollari dalla cantante americana Madonna. Si è quindi aggiunto alla sua collezione, che già comprende Pablo Picasso, Tamara de Lempicka, Frida Kahlo, Salvador Dalì, Fernand Léger e Jean-Michel Basquiat.

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