Il Papa denuncia l’orrore dell’Olocausto. FdI: «La Shoah una ferita eterna non rimarginabile»
Il Papa denuncia “l’orrore” dell’Olocausto. A due giorni dal Giorno della Memoria, al termine dell’udienza generale, osserva: «Il ricordo di quello sterminio di milioni di persone ebree e di altre fedi non può essere né dimenticato né negato. Non può esserci un impegno costante nel costruire insieme la fraternità senza avere prima dissipato le radici dell’odio e della violenza che hanno alimentato l’orrore dell’Olocausto».
Antoniozzi: «La Shoah è una ferita eterna»
Fa sentire la sua voce anche Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera. «La Shoah – afferma – è una ferita eterna e non rimarginabile, l’affermazione di una folle e criminale logica razziale il cui ricordo, ogni anno, è motivo di dolore condiviso».
L’esponente di FdI osserva: «Il popolo ebraico, e con esso minoranze etniche, religiose, persone con disabilità furono vittime di una violenza inaudita e terribile che non passerà mai nella memoria collettiva. Ciò che dobbiamo combattere oggi sono le nuove forme di antisemitismo che si annidano in una sottocultura che coinvolge l’Europa intera e anche segmenti importanti di altri continenti».
«Ricordiamo la visita di Meloni alla comunità ebraica di Roma come segno di vicinanza e solidarietà»
«Ci sono movimenti politici che ancora mettono in dubbio la legittimità di Israele – prosegue Antoniozzi – e che hanno un avallo pseudoculturale da presunti intellettuali antagonisti. Israele è un presidio di democrazia nel Medioriente che garantisce la stabilità in un’area difficile e caratterizzata da alta conflittualità». E infine conclude: «Ricordiamo nella settimana della Memoria la visita del presidente Meloni alla comunità ebraica di Roma come segno di vicinanza e solidarietà dell’intera Nazione».
Shoah, Piantedosi: «L’antisemitismo è ancora vitale»
Ieri il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, a Trieste per il Giorno della Memoria ha sottolineato: «Dobbiamo essere consapevoli che l’antisemitismo, fatto di atti di vandalismo contro obiettivi simbolici, messaggi intimidatori, insulti contro esponenti delle comunità ebraiche, scritte murali inneggianti alla Shoah, non soltanto è ancora drammaticamente vitale tanto nel mondo reale quanto in quello virtuale, ma che spesso le stesse persone che istigano all’odio razziale indirizzano le loro condotte criminose contro bambini, donne, Istituzioni». Per poi puntualizzare: «Contrastare l’antisemitismo, insomma, anche coltivando la memoria della Shoah, non significa solo astrattamente difendere i diritti, significa concretamente stigmatizzare e punire dei comportamenti pericolosamente antisociali, per isolarne gli artefici: significa proteggerci tutti».