La madre di Pamela: Oseghale non merita sconti, ho sognato mia figlia che mi ha detto “sono viva”

22 Gen 2023 18:38 - di Redazione
Pamela

La madre di Pamela Mastropietro, alla vigilia dell’appello bis per l’omicidio della figlia, teme che possa esserci uno sconto di pena per Innocent Oseghale, 32 anni, nigeriano, unico imputato. Durante il processo in Cassazione, i supremi giudici hanno deciso che l’aggravante della violenza sessuale nei sui confronti era da rivalutare.

“Oseghale merita il carcere a vita”

«Oseghale ha violentato e fatto a pezzi mia figlia, merita il carcere a vita. Nessuno sconto di pena per chi è arrivato anche a mettere nella candeggina alcune parti del suo corpo», dice oggi la madre di Pamela al Messaggero.  Alessandra Verni da cinque anni è in attesa di una giustizia definitiva. Ha scritto tre lettere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al presidente del consiglio Giorgia Meloni e al ministro della Giustizia Carlo Nordio chiedendo di essere ascoltata.

Le lettere a Mattarella e Meloni

«Sono stata ricevuta dal sottosegretario di Stato al ministero della Giustizia, Andrea Ostellari – racconta – È stato un incontro molto costruttivo, l’ho messo al corrente di tante cose che non sono andate bene in questi cinque anni durante le indagini, gli ho riferito di accertamenti non fatti, di mancanze da parte di alcune istituzioni, di Dna trovati sulla scena del crimine e non analizzati. Prima di lui sono stata a colloquio con il consigliere del Capo dello Stato, al Quirinale: ha visto con i propri occhi le foto di quanto è stato fatto a mia figlia e mi ha espresso vicinanza. Spero veramente che le mie preghiere vengano esaudite».

“Credo che mia figlia sia in Paradiso”

«Ho cercato di trovare pace nella fede – afferma ancora Alessandra Verni –  Credo nel paradiso e immagino che mia figlia sia lì. Nei giorni successivi al delitto, proprio la notte prima dell’udienza di convalida dell’arresto di Oseghale, era il mio compleanno e ho sognato Pamela che mi diceva: Mamma, non pensare al corpo, io sono viva. Voleva proteggermi sapendo che durante l’udienza avrei visto le foto del cadavere e di come era stato ridotto. Come si può soltanto pensare di concedere sconti di pena a una persona capace di fare cose così tremende?».

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