La Parolina – Trevinano
La Parolina
Via Giacomo Leopardi, 1 – 01021 Trevinano – Viterbo
Tel. 0763/717130
Sito Internet: www.laparolina.it
Tipologia: ricercata
Prezzi: antipasti 25€, primi 25€, “Percorsi” 35€
Chiusura: Lunedì e Martedì; dal primo Novembre a Pasqua Domenica a cena
OFFERTA
Presenza fissa in guida da oltre 10 anni, quando ancora era nella vecchia location, questa bomboniera del gusto posta ad una manciata di chilometri dal confine con Umbria e Toscana in occasione della nostra ultima prova ha dato il meglio di sé. Abbiamo sempre mangiato bene nel regno di Iside De Cesare, ma mai come in questa occasione: piatti sempre centrati, con accostamenti pensati in ottica di un risultato finale appagante. Il menù è cambiato e prevede un’unica proposta degustazione a 120 euro, ma chiedendo si scopre che i secondi, indicati come “Percorsi”, in realtà prevedono in un’unica uscita 4 preparazioni diverse ovvero un pranzo vero e proprio (dovrebbe essere spiegato meglio in carta). Accolti da fragranti grissini, taralli aromatizzati al finocchietto e un pane a lievitazione naturale accompagnato da una mousse all’olio evo, abbiamo dato il via al nostro pasto con l’ormai classico caviale di lenticchie nere cotte nel brodo di pesce su cremoso di patate e limone candito. Molto buono pure il gelato di ceci con chips dello stesso legume terminato con un giro di olio EVO, in cui però avremmo visto ben una componente sapida a contrastare la dolcezza dell’insieme. Si prosegue su ottimi livelli con il coregone marinato agli agrumi con salsa verde e cialda a forma di lisca al nero di seppia e si sale ancora con l’eccellente battuta di manzetta maremmana aromatizzata con timo e maggiorana e servita con maionese alle nocciole, nocciole tritate e polvere di olio disidratato. Miglior piatto del giorno è stato però il gelato di pomodoro con ripieno di panzanella proposto con acqua di pomodoro, una strepitosa rivisitazione di un classico della cucina povera di territorio, qui giocato con maestria su consistenze e temperature differenti. Impeccabili pure gli gnocchetti di patate novelle con gamberi e sbroscia (una sorta di fumetto di pesce) alla nipitella (mentuccia), così come un’altra riuscita rivisitazione di un grande classico, pollo e peperoni, qui proposto sotto forma di ravioli ripieni di pollo alla brace su crema di peperoni e peperoni cruschi a dare croccantezza all’insieme. Piacevoli, ma meno incisivi i due piatti vegetariani previsti dal percorso: il millefoglie di sedano rapa con aglio nero di Montegabbione e fondo di verdure e i fiori di zucca con zucchine e tartufo estivo (presente ma impercettibile). Si ritorna su altissimi livelli con la melanzana, ovvero un caldo freddo di melanzana, peperoni e pinoli con babaganoush, seguita dal coniglio leprino cotto in casseruola con salsa di carote accompagnato da purè. L’ormai classica tavolozza con la mappa d’Italia con disposta la piccola pasticceria a tema sulle regioni ha introdotto il goloso cannolo scomposto, seguito da un caffè ben estratto ma poco complesso.
AMBIENTE
L’unica sala risulta accogliente grazie anche al grande camino e alle ampie vetrate con vista sulla valle sottostante con l’Amiata sullo sfondo. Due spazi all’aperto a destra e sinistra completano gli spazi a disposizione del cliente. Curata la mise en place.
SERVIZIO
Preciso e molto disponibile.
Recensione a cura di: Roma de La Pecora Nera – ed. 2023 – www.lapecoranera.net