L’ex M5S Giarrusso entra nel Pd: insorge il popolo dem: “Che schifo, abbiate dignità, bloccatelo”
Folgorato sulla via di Bologna. L’ex Iena Dino Giarrusso – eletto al Parlamento europeo con il M5S, dal quale è uscito prima dell’estate – si “converte” ed entra nel Pd a sostegno di Stefano Bonaccini nella corsa alle primarie. È stato lui stesso ad annunciarlo, intervenendo alla due giorni milanese del governatore emiliano. Giustamente Repubblica nel darne notizia non può esimersi da un commento ilare: “Carramba che sorpresa”. Perché si tratta di una carrambata? Beh, per il modo e le parole con cui il giornalista, ha “piroettato” tra le sue stesse convinzioni e dichiarazioni. Insomma, non è lontano il mese di agosto, quando su twitter scriveva velenoso: “Da due anni a questa parte Conte ha trasformato il Movimento nello zerbino del Pd”. Ora siamo al 28 gennaio 2023 e sempre Giarrusso cinguetta: “Entro nel Pd, credo nel progetto”. Commentano molti sui social: “Degno figlio di Conte”, intendendo la disinvolura del cambiare opinione e casacca. “Questo è anche peggio del bibitaro”, scrive ironico un altro utente dei social. E un altro ancora: “Non so chi sia messo peggio se Giarrusso che entra nel PD o il PD che lo accetta”.
Giarrusso folgorato da Bonaccini, entra nel Pd. Fischi in platea
Presasi la sua massiccia dose di sberleffi, le cose sono andate così. Il giornalista, che alle europee del 2019 aveva raccolto circa 120mila preferenze nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, un record tra i grillini, è rimasto seduto in platea, finché – nello stupore generale – non è stato chiamato sul palco. “Annuncio il mio ingresso nel Pd” esordisce, lasciando attoniti amministratori e parlamentari. Dice pomposo: “Entro in punta di piedi in questa grande casa, con l’umiltà di chi l’ha costruita e l’ha fatta grande, per farla diventare ancora più grande”. Ha messo le mani avanti: Ora tireranno fuori le mie dichiarazioni, i meme di quando attaccavo il Pd, ma non mi importa. “Io credo nel progetto di Stefano Bonaccini”. In platea -raccontano gli inviati – parte qualche applauso ma anche molti fischi. Non tutti gradiscono. Poi straparla come suo solito e si dà la zappa sui piedi: “Ci vuole più sinistra”. Cala il gelo in platea: “Ma allora perché non è andato con Schlein?”, si alza un brusio.
Il caso Giarrusso divide il Pd, Provenzano: Bonaccini è mal consigliato”
E le reazioni nel Pd sono ancora più divertenti e più divisive che mai: c’è Nardella che è di bocca buona. “Si discute di Giarrusso che è stato qui stamattina. Noi non vogliamo vivere di rancore; e se c’è una persona che ci ha attaccato per anni, che poi viene qui da noi, la vittoria è di chi si chiama democratico; ed è disposto a dialogare”, dice il sindaco di Milano che è nel ticket con Bonaccini. Diametralmente opposto il parere di Beppe Provenzano: “Meno male che si doveva andare in cerca di elettori perduti… Lo dico senza polemica. Magari Bonaccini è consigliato male. Ma faccio notare che Dino Giarrusso, al di là di tutto, alle ultime elezioni in Sicilia era candidato non solo contro il Pd, ma con Cateno De Luca!”. Come al solito il Pd si spacca anche per un Giarrusso che si “converte”.
Il popolo del sui social: “Così è autodistruzione”
Me è sui social che tale giravolta dell’ex grillino ha la sua apoteosi di sfottò nel mondo dem, come testimonia l’Adnkronos: “Ma ‘no grazie’ non si poteva dire, vero?”, scrive Marco su twitter. E tal Mauro Tomassetti twitta: “Spero che nessuno lo prenda sul serio, di buffoni ce ne sono già abbastanza. Quale sarebbe il valore aggiunto di cui è portatore, oltre al suo unico voto?”. Pioggia di commenti negativi e molte ironie sui social alla notizia dell’ingresso nel Pd di Dino Giarrusso. Un ‘salto’ che ha destato molte perplessità, per usare un eufemismo: “Che schifo. Chi non ha un’identità politica, salta da un partito all’altro, pur di rimanere incollato ad una poltrona”, scrive Giusy. Mentre Silvana Colombo invita il Pd a ripensarci: “Pd, se rimane un minimo di dignità e senso di identità, bloccatelo. Non accettatelo. Fate qualcosa. Altrimenti è veramente aspirare all’autodistruzione”. E ancora Lorecn78: “Spero che sia una pagliacciata di questo squallido personaggio e che gli diate un calcio quando si presenta alla porta”.
Sul web rabbia e ironia: “Pagliaccio”. “L’avrà mandato la Schlein…”
La “carrambata” di Giarrusso sta destabilizzando il già tanto precario equilibrio del Pd. Il che è ridicolo in un momento in cui a siistra hanno il coraggio di criticare un governo e forse politiche che stanno dannandosi per fare qualcosa di buono per questo Paese. Scrive Carlo: “Se questo è il nuovo Pd meglio il vecchio…”. Maddalena Francia: “L‘ingresso di Giarrusso segnerà la fine del Pd. Come si fa ad aprire le porte di un glorioso partito ad un parolaio qualunquista populista e miserabile come i 5stelle“. Cathedral Wall si rivolge a Bonaccini: “No dai, Bonaccini”. E Massimiliano Parenti la gira sull’ironico e twitta: “Lo avrà mandato la Schlein…”.
Gli sberleffi di Italia Viva al Pd
Partono strali corrosivi da Italia Viva: “Letizia Moratti in Lombardia non andava bene per il suo passato nel cdx. Ma Dino Giarrusso, pluricandidato ex grillino cha costruito la propria carriera politica insultando i dem, quello sì. Caro Pd, basta lezioni di morale”. Così Lisa Noja di Iv su twitter. “Una vita passata a insultare i dem. Ha lasciato il M5S perché ‘Conte era lo zerbino del Pd’. E oggi annuncia l’ingresso nel Pd. Nello stesso giorno in cui il Pd rinnega il Jobs act. Tutto torna. Solidarietà ai riformisti rimasti tra i dem, sempre più la sesta stella del M5S”. Lo scrive su Twitter Luciano Nobili. La rissa continua.