Lino Guanciale, volto simbolo delle fiction Rai, testimonial della Schlein: lo avesse fatto per la Meloni?

25 Gen 2023 14:02 - di Valter Delle Donne
Lino Guanciale, Schlein

“Un grande attore, un intellettuale impegnato che ricorda sempre le parole di Gian Maria Volonté. ‘Quello che si fa in palcoscenico è sempre un atto politico’. Grazie di cuore a Lino Guanciale per aver accettato di essere il portavoce del comitato nella sua regione, l’Abruzzo, a supporto della mia candidatura a segretaria del Pd”. Così Elly Schlein, incassando il sostegno dell’attore abruzzese.

Lino Guanciale è un attore davvero bravo, uno di quelli che fanno alzare lo share a ogni passaggio televisivo. C’è da aggiungere, senza alcuna malizia, che di attori bravi come lui in Italia ce ne sarebbero anche altri. Tuttavia, il conformismo dei produttori o degli addetti ai casting, restringe la cerchia ai soliti noti. Sotto questo aspetto, Guanciale (che non è propriamente Gian Maria Volontè) imperversa da anni nella serie di maggior successo.

Da Che Dio ci aiuti a La Porta Rossa dalla Dama Velata al Commissario Riccardi. Ha soppiantato negli ultimi tempi i prezzemolini delle fiction Rai del passato Luca Zingaretti e Beppe Fiorello (caduto nel dimenticatoio televisivo dopo la mancata messa in onda della sua fiction apologetica sul sindaco di Riace).

Lino Guanciale, militante storico del Pd

C’è anche da dire che Lino Guanciale non è una new-entry in politica. Tessera del Pd in tasca dalla prima ora, ha anche ricoperto incarichi culturali con il Partito democratico in Abruzzo. Inevitabilmente, spunta qualche raffronto. Torna alla mente la campagna mediatica con la “bava alla bocca” contro l’attore e doppiatore Pino Insegno, colpevole di avere fatto da semplice speaker a una manifestazione elettorale del centrodestra, a Piazza del Popolo.

Trova le differenze con Pino Insegno, Pausini e D’Avena

Come non sfugge agli addetti ai lavori la differenza con la «gogna mediatica» alla quale venne esposta Cristina D’Avena, «quando si diffuse la notizia – ricorda Marco Zonetti su Vigilanzatv – che avrebbe semplicemente cantato al decennale di Fratelli d’Italia. Quando invece soltanto qualche mese prima aveva partecipato a una festa del Pd a Reggio Emilia che vedeva la partecipazione di Paola De Micheli (anch’ella candidata alla segreteria dem), nessuno aveva eccepito. Per ora  contro la scelta di Lino Guanciale – ironizza Zonetti – non rileviamo lo stesso accanimento che si scatenò contro l’interprete dei Puffi e di Pollon».

Ma l’elenco degli attori e artisti messi ai margini perché fuori dalla Porta rossa (per citare una fiction di Guanciale), è lungo: grandi davvero, come il regista Pietro Germi o Lando Buzzanca, recentemente scomparso. Del resto, a sinistra fanno così da sempre. Ecco perché, come ricordava Giorgia Meloni, nel mondo dello spettacolo in tanti, se sono di destra e vogliono lavorare, preferiscono tacere.

  

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