Lombardia, Fontana rilancia l’autonomia regionale: «Serve a gestire meglio la sanità»
Più autonomia nella gestione della sanità, e anche in quella del trasporto pubblico, due settori vitali in cui l’autorità centrale accumula troppi ritardi. Attilio Fontana, governatore della Lombardia, morde il freno. I sondaggi ne accreditano per (quasi) certa la vittoria alle regionali del 12 e 13 febbraio prossimi, ma ai suoi lui continua a raccomandare “calma e gesso“. I momenti bui della pandemia sono alle spalle. Di quei mesi terribili, con la sanità lombarda nell’occhio del ciclone, restano però le cicatrici e gli strascichi di un’indagine della Procura di Bergamo tesa ad accertare a chi spettasse, tra regione e governo, dichiarare zona rossa Nembro e Alzano Lombardo, i due comuni della bassa bergamasca più flagellati dalla furia del virus.
Così Attilio Fontana al Giornale
«Io ho agito nel rispetto della legge», risponde Fontana al Giornale. Il governatore ha in mente tante soluzioni per la sua regione. A cominciare dall’aumento degli stipendi per chi opera nella sanità, a cominciare dagli infermieri. Di recente la sua Regione ha pubblicato un bando per assumerne 150 e, racconta lui, «si sono presentati in 25». È il motivo per cui crede nella ricetta dell’autonomia differenziata. «Se io potessi pagare di più i camici bianchi – spiega Fontana -, attirerei grandi professionalità che oggi si bloccano perché gli stipendi non sono così alti». Lo stesso vale per i trasporti.
«La Moratti mi critica, ma lei dov’era?»
Qui ad accumulare lentezze è Rfi, la rete ferroviaria. La Lombardia ha acquistato 200 nuovi treni, ma l’infrastruttura è rimasta quella di prima e molte tratte intorno a Milano sono ancora a binario unico nonostante un accordo del 2019 prevedesse investimenti per 14 miliardi sulle ferrovie regionali. L’effetto è quello che è: «È come avere le Ferrari che però dovrebbero circolare su strade di campagna». Problemi che il Fontana bis conta di risolvere. Nel frattempo c’è da sconfiggere la sinistra di Pierfrancesco Majorino e ricacciare l’assalto temerario di Letizia Moratti. Tra i due, è proprio lei, la sua ex-vice, a criticare di più Fontana. «Adesso che è all’opposizione – ribatte lui – dice che era tutto sbagliato. Ma lei dov’era?».