Marmi del Partenone, Londra e Atene verso l’accordo con un escamotage. Ecco di cosa si tratta

4 Gen 2023 20:12 - di Redazione
marmi partenone

Prosegue la trattativa infinita tra Londra e la Grecia sui Marmi del Partenone. A chiarirlo è stato il British Museum, riferendo di «colloqui costruttivi» con il governo di Atene per la restituzione, dopo due secoli, di quelli che nel Regno Unito continuano a essere chiamati Marmi di Elgin, dal nome dell’ambasciatore britannico presso l’allora Impero Ottomano che li portò Oltremanica all’inizio dell’Ottocento.

Il British Museum: «Con la Grecia colloqui costruttivi»

«Diciamo pubblicamente che stiamo cercando attivamente una nuova partnership con il Partenone, con i nostri amici in Grecia, e, nel momento in cui entriamo nel nuovo anno, proseguono i colloqui costruttivi», ha affermato un portavoce del Museo. I marmi, 17 sculture, erano stati rimossi dal Partenone da Lord Elgin, il quale passò le sculture al governo britannico che le trasferì a sua volta al British Museum. Il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha in diverse occasioni chiesto la restituzione dei Marmi che Atene ha iniziato a rivendicare dai primi anni Ottanta, con il ministro della Cultura Melina Mercouri.

L’ipotesi si «prestiti a lungo termine» nell’ambito di uno «scambio culturale»

Secondo quanto emerso, il presidente del Museo, l’ex cancelliere dello scacchiere tory George Osborne, avrebbe sottoscritto un accordo con il governo greco per uno «scambio culturale» con Atene in cui sono coinvolti anche i Marmi. L’accordo prevederebbe un «prestito a lungo termine», con la rotazione delle sculture.

La posizione del governo: «Sulle sculture decide il Museo»

Di contro, però, una proposta di legge del deputato conservatore ed ex ministro della Cultura Ed Vaizey per facilitare le restituzioni di opere d’arte richieste da Paesi stranieri, ora proibite quando sono il frutto dell’iniziativa dei musei, è stata bocciata dal governo. «Le sculture del Partenone del British Museum sono di proprietà dei fiduciari del Museo, che è indipendente a livello operativo dal governo. Le decisioni relative alla cura e alla gestione delle sue collezioni sono materia dei fiduciari», ha precisato comunque il dipartimento per la Cultura, all’agenzia tedesca Dpa.

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