Meloni, vita da mamma-premier: “Mentana la definirebbe una maratona. Poi torni a casa…”
La vita da premier di Giorgia Meloni non deve essere facile, ma come ha dimostrato di saper fare, lei ha trovato la quadra. Un modo per conciliare tempi di vita e tempi di lavoro che, nel suo caso, sono di super-lavoro: quello che attiene a un presidente del Consiglio, eletto a furor di popolo, e chiamato la gestire la res publica con la tenacia, la coerenza e la grinta, di cui ha dato prova di essere più che capace. Senza per questo venire a meno ai suoi diritti/doveri di madre e di donna alle prese nella doppia veste di guida, a Palazzo Chigi come da genitore in casa. Così, in una brillante intervista rilasciata a Donna Moderna, la premier traccia un bilancio “personale” di questi primi cento giorni a Palazzo Chigi. Cento giorni vissuti in equilibrio tra impegni pubblici e dedizione familiare…
Meloni a cuore aperto, la sua vita da mamma-premier in un’intervista a “Donna Moderna”
E il ritratto che emerge è quello di una donna in prima linea, con la stessa determinazione e devozione, sia che si tratti di incontrare leader internazionali, sia che si ritrovi ad ottemperare ai riti familiari ai quali – lo ha detto da subito – cerca di fare in modo di non mancare. E allora: «La mia vita è diventata più frenetica, ma non meno entusiasmante – racconta Giorgia Meloni nell’intervista nell’intervista al periodico –. Servire la Nazione come Presidente del Consiglio è un privilegio che va onorato ogni giorno con tanto lavoro. Dedizione. E senso di responsabilità. Certo, questo ha reso ancor più complicato riuscire a conciliare famiglia e lavoro, ma cerco di mettercela tutta per ritagliarmi più tempo possibile per stare con Ginevra. A volte riesco di più, altre meno. Ma ho la fortuna, che tantissimi altri genitori in Italia non hanno, di poter contare su diverse persone che mi danno una mano».
Una sua giornata? «Enrico Mentana la definirebbe una “maratona”»
E ancora. «Andrea è un padre straordinario, estremamente presente e attento. E sa arrivare dove io non riesco. Poi ci sono mia sorella Arianna. I nonni di Ginevra. La mia assistente Patrizia che risolve mille problemi, la tata di Ginevra, Betty, che ormai è parte della famiglia. Sono insostituibili, e insieme a me fanno i salti mortali per stare dietro a tutto». A chi le domanda di raccontare la sua giornata, prima risponde: «È un po’ come essere dentro un grande frullatore. Palazzo Chigi è una macchina che lavora h 24. 7 giorni su 7. 365 giorni all’anno. Non ci si ferma mai. Enrico Mentana la definirebbe una “maratona”. E esattamente così: si è sempre in diretta, senza pause. Il rischio è quello di essere completamente assorbiti, essere risucchiati del tutto, senza lasciare spazio a se stessi e alla famiglia».
Meloni: «Faccio il possibile per accompagnare mia figlia a scuola e per metterla a dormire la sera»
Poi però aggiunge anche: «Faccio il possibile per accompagnare mia figlia a scuola – racconta ancora Meloni – quando riesco. E per tornare a casa alla sera per metterla a dormire, come ho cercato di fare sempre. Leggerle i libri, giocare e parlare prima che si addormenti, è la nostra tradizione. Per questo cerco di limitare al massimo le notti fuori casa, facendo di tutto per tornare anche quando sono all’estero. Certo, a volte è impossibile… Ma cerco di non perdere tempo, di comprimere al massimo l’agenda». Come? Lo spiega la premier stessa a Donna Moderna: «Preferisco saltare il pranzo che tornare troppo tardi la sera. Non solo perché è importante per Ginevra e per Andrea. Ma perché lo è per me. Ci sono giornate che sembrano tragiche, poi torni a casa, stai un po’ con Andrea, con Ginevra e il suo entusiasmo, sai che stanno bene, e ti rendi conto che tutto il resto si supera». E anche molto brillantemente.