Messina Denaro, spunta la chat dei pazienti della clinica: “Lo chiamavamo Andrea, scriveva messaggi a tutti”

17 Gen 2023 10:55 - di Lorenza Mariani
Messina Denaro

Quando alle 8 di ieri mattina (lunedì 16 gennaio ndr) la primula rossa Matteo Messina Denaro si è messo in fila allo sportello dell’accettazione della clinica Maddalena di Palermo, come ogni lunedì, e in mezzo a tutti gli altri malati oncologici, pensava che anche quello sarebbe stato un giorno come gli altri degli ultimi 30 anni di latitanza: un giorno di libertà. Oggi, a 24 ore dal fermo, i dettagli dell’operazione e i racconti dei testimoni involontari della assidua frequenza del boss in quel luogo di cura, delineano uno scenario di sconcertante “normalità quotidiana”. Un quadro che delinea l’ultimo volto del boss: quello di un misterioso geometra in cura per un tumore e inserito in una chat tra pazienti

Matteo Messina Denaro, un paziente come tanti: e spunta la chat del “geometra” in cura…

«Matteo Messina Denaro faceva la chemio con me ogni lunedì. Stavamo anche nella stessa stanza, era una persona gentile, molto gentile». È l’incipit del racconto – registrato in un video di Tv2000 anticipato dal Tg2000 e rilanciato tra gli altri dal Tgcom24 – di una paziente della clinica che frequentava anche un misterioso signor Andrea Bonafede: geometra di Campobello di Mazara e nipote di un vecchio mafioso, in cura con visite e terapie mediche, per una patologia oncologica.

«Lo chiamavamo Andrea e scriveva messaggi a tutti»

«Lui mandava messaggi a tutti, anche alle mie amiche che hanno il suo numero di telefono», riferisce la donna ancora sotto choc dopo la rivelazione della verità identità del paziente e il suo arresto. «Lo chiamavamo Andrea – prosegue il racconto –. Ha scambiato messaggi con una mia amica fino a questa mattina». Conversazioni in chat in cui l’enigmatico personaggio, rivelatosi il boss di Cosa nostra ricercato dal giugno 1993, sembra presentarsi con modi gentili e interloquire con toni cordiali…

Dalla chat emerge uno scenario di confidenze e preoccupazioni

Dunque, come sottolinea il Tgcom24, «quello che trapela dalla testimonianza della signora è uno scenario di confidenze e preoccupazioni scambiate giorno dopo giorno tra “normali” malati di tumore in cura. “Ho fatto terapia da maggio a novembre. Abbiamo fatto la terapia insieme per tutta l’estate. E lui veniva anche con la camicia a maniche lunghe». Sempre puntuale e in religiosa attesa del suo turno.

La cartella clinica di Messina Denaro

Sì, perché come spiega nel dettaglio oggi la ricostruzione della vicenda sull’uomo delle stragi del ’92-’93. Il pupillo del “capo dei capi” Salvatore Riina, Messina Denaro ha atteso pazientemente il suo turno. Come ogni volta da quando la “primula rossa” ha cominciato le cure per un “Adenocarcinoma mucinoso del colon“, cioè una forma aggressiva di tumore da cui è affetto. E come dimostra la cartella clinica a firma del dottor Michele Spicola: patologo dirigente dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, presso l’Ospedale Vittorio Emanuele Secondo di Castelvetrano (Trapani), città natale del boss.

Il referto istologico del boss in cura a Palermo

Un documento che l’Adnkronos produce in foto, ricostruendo l’iter terapeutico del capo mafia latitante fino a ieri. Allora, è il 24 novembre del 2020, in piena pandemia, quando il medico, come si legge nella cartella in possesso dell’Adnkronos, scrive il referto istologico per Messina Denaro, alias Andrea Bonafede, il nome con cui il boss era in cura. La data di accettazione è il 17 novembre del 2020. E la data del prelievo il 13 novembre del 2020. Il tumore di cui è affetto Messina Denaro è aggressivo. E il paziente si sottopone alla terapia. Ieri, l’ultima visita in clinica da uomo libero.

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