“Mine italiane in Ucraina, grazie dei souvenir…”. La Russia accusa, il ministro Crosetto risponde: “Solite fake news da Mosca”
La disinformatia russa prosegue, quasi più potente della stessa guerra. E rispunta per voce di Mosca la fake news sulle mine di fabbricazione italiana che sarebbero state trovate, e fotografate, dai soldati russi in territorio ucraino. L’ambasciata russa a Roma ha pubblicato una foto sui social in cui compaiono degli ordigni, sostenendo che siano mine di fabbricazione italiana, disinnescate dall’esercito di Mosca in Ucraina. “Queste mine di fabbricazione italiana Ts/6.1, Тs50 е Ts/2,4 (Mats/2) sono state disinnescate da genieri russi sul territorio ucraino ed esposte nell’estate 2022 in una mostra di armi catturate nel parco ‘Patriot’ di Mosca” si legge sul post dell’ambasciata su Facebook. “E quanti di questi ‘souvenirs dell’Italie’ rimangono ancora lì? Le persone ne soffriranno per molto tempo a venire…”. Bugìe, falsità, veleni nei pozzi dell’informazione. Ma la reazione della Difesa italiana è pronta e va nel merito delle frottole raccontate.
Mine italiane, la secca smentita del ministro della Difesa Crosetto
Il governo italiano è costretto, ancora una volta, a smentire quelle che bolla come menzogne in arrivo da Mosca. “L’Ambasciata russa in Italia, come già il ministero degli Esteri russo, sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia mente sapendo di mentire. L’ultimo tweet dell’Ambasciata russa contiene, in particolare, informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie. Un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del Diritto Internazionale. Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false“, reagisce il ministro della Difesa, Guido Crosetto.
“Le mine riprodotte nel tweet (1 antiuomo e 2 anticarro) ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar – spiega – che non possono essere italiane per una moltitudine di ragioni. Primo fra tutti perché la produzione di mine antiuomo in Italia si è interrotta più di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano e la successiva legge 374/1997 che le mise definitivamente al bando a partire dall’adesione del nostro Paese, tra i primi firmatari del trattato di Ottawa contro le mine antiuomo. Inoltre, mine antiuomo di produzione italiana sono state esportate solo fino agli inizi degli anni ’90. La licenza di produzione fu concessa anche ad altri Paesi, come si può evincere dalla sigla dell’unica mina antiuomo ritratta in foto, una VS50 non prodotta in Italia ma in estremo Oriente. Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento“.