Msi, anche Bersani si unisce al coro dei denigratori. Ma su Occorsio è un po’ ambiguo…
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Dopo Repubblica, lo storico Miguel Gotor e altri, oggi arriva anche Pier Luigi Bersani ad aggiungersi alla lista di quanti intendono riscrivere a loro piacimento la storia del Msi. L’ex segretario del Pd in un’intervista a La Stampa, a una domanda sull’operato del presidente del Consiglio risponde: «Non mi piacciono però certe fragorose distorsioni della realtà, perdonabili in un comizio, ma non sulla bocca del presidente del Consiglio: il condono non è un condono. La flat tax non discrimina. Il Msi non ha avuto nulla a che fare con attacchi al sistema costituzionale, e così via. A questo proposito, per me Vittorio Occorsio è nel Pantheon degli eroi italiani, assieme a Dalla Chiesa, a Falcone e a Borsellino».
Msi, anche Bersani si unisce al coro dei revisionisti ad orologeria
Ci sorprende che Bersani si sia unito al coro di quanti – perché di solito chi ha militato nel Pci è più documentato – conoscono la storia e la politica (vedi Piero Sansonetti e Giuliano Ferrara). Invece Bersani fa eccezione. A questo punto siamo proprio curiosi di conoscere dall’ex segretario quali siano stati gli «attacchi al sistema costituzionale» portati avanti dal Msi. Al riguardo, cogliamo l’occasione per riportare alcuni passaggi di un documento missino del 1960 al tempo del governo Tambroni sostenuto con i voti determinanti del Msi. Erano i giorni in cui doveva tenersi il congresso missino a Genova, impedito dalle proteste violente di piazza orchestrate dal Pci. Sul Secolo d’Italia vengono proposte alcune domande e risposte.
Sul Msi, domande e risposte sono state già enucleate nel 1960…
«Il Msi accetta la democrazia?». «Il Msi disse fin dalla sua costituzione, contro le accuse interessate degli avversari, di accettare fino in fondo il metodo democratico. A tale impegno il Msi è stato sempre fedele». «Il Msi rispetta la Costituzione?». «Il Msi accetta lealmente la Costituzione, ma non come un documento non discutibile e non modificabile. E il Msi rileva che la Costituzione prevede una procedura per la revisione della Costituzione stessa. Inoltre, il Msi si è battuto sin dalla sua fondazione per la pacificazione degli italiani. Non ha mai patrocinato violenza e vendetta».
E quei due congressi del ’79 e del 1982 sulla proposta di riforma della Costituzione
Ricordate queste parole del 1960 con la segreteria Michelini, possiamo aggiungere che il Msi nel corso della sua storia ha dedicato a una proposta di riforma della Costituzione ben due congressi: quello del 1979 in cui è stata lanciata l’idea. E quello del 1982 in cui è stata illustrata dall’onorevole Franco Franchi, una proposta di legge costituzionale per una Nuova Repubblica, che prevedeva l’elezione diretta del presidente della Repubblica. Dei sindaci. E dei presidenti di province e regioni. Un parlamento monocamerale eletto per metà dal popolo e per metà dalle categorie. Il servizio militare volontario e la pena di morte limitata a sanguinosi delitti di terrorismo, di sequestri di persona con morte del rapito, e di grande spaccio di droga organizzato. Inoltre Bersani è un po’ ambiguo su Occorsio, magistrato che giustamente va considerato nel Pantheon degli eroi italiani, come del resto tutti i servitori dello Stato caduti in servizio.
Msi, la logica assurda di Bersani e quei parallelismi forzati che…
Pare di capire che condivide quanto scritto dal figlio Eugenio sulla responsabilità politica di Pino Rauti (nel luglio 1976 deputato missino da poco rieletto in Parlamento). Una logica davvero assurda. Ci teniamo a ribadirlo. Quindi, se Pino Rauti come leader del Centro Studi Ordine Nuovo, viene accusato di portare «la responsabilità politica di tutti gli atti del gruppo», compresi quelli compiuti dal Movimento Politico Ordine Nuovo, nato nel 1969 in contrapposizione col suo rientro nel Msi. Allo stesso modo Berlinguer, leader del Pci, può essere accusato di portare la responsabilità politica di tutti gli “atti” compiuti da Alberto Franceschini e dagli altri comunisti reggiani, quando sempre nel nome del comunismo, ma in contrapposizione con il Pci di Berlinguer, sono entrati a far parte delle Brigate Rosse.
La storia, del Msi come quella del Pci, va riletta, non riscritta
Ragionamento che, chiaramente, non sta né in cielo né in terra. Né per Berlinguer, né per Rauti. Infine abbiamo due domande provocatorie per Bersani così attento agli «attacchi costituzionali». La prima: ritiene costituzionale «il finanziamento al Pci da parte dell’Unione Sovietica», un Paese… non alleato dell’Italia? La seconda: ritiene costituzionale la politica estera adottata dal Pci fino al 1977? Sarebbe curioso avere le risposte, ma solo per un dibattito sulla storia dei partiti. Ma un dibattito vero:, perché il Pci e il Msi fanno entrambi parte della storia d’Italia. E la loro storia va conosciuta senza agiografie e senza demonizzazioni pregiudiziali. L’importante è conoscere la storia, non la sua “riscrittura”… fantasiosa. Speriamo che se ne convincano anche Bersani, “Repubblica” e gli altri.