Nanni Moretti torna al cinema con “Il sol dell’avvenire”: parlerà anche della rivolta d’Ungheria
Parlerà anche della rivolta d’Ungheria il prossimo film di Nanni Moretti, Il sol dell’avvenire. La pellicola, che vede protagonisti oltre allo stesso Moretti, Margherita Buy, Silvio Orlando e Barbora Bobulova è ambientata a Roma nel periodo compreso tra gli anni ’50 e ’70 e racconta la storia di un regista militante nel Pci che decide di fare un film e per una serie di circostanze si ritrova a confronto con i fatti ungheresi del 1956.
La rivolta d’Ungheria raccontata sullo sfondo delle periferie romane
Allo stato non si sa ancora nel dettaglio quale lettura abbia dato Moretti della rivolta e della repressione russa che ne seguì, ma le anticipazioni rivelate dall’Adnkronos, su una pellicola ancora molto avvolta dal mistero, offrono il contesto in cui quegli eventi sono inseriti, suggerendo una prima impressione. Orlando e Bobulova sono i protagonisti e interpretano una coppia, anch’essa militante nel Partito comunista, che si dà da fare per avviare attività culturali e ricreative nelle nascenti periferie romane, le favelas degli anni ’50-’70, in mezzo alle quali galleggiavano i quartieri abusivi di scadente qualità edilizia. I due decidono di far arrivare il Circo d’Ungheria, che monta il tendone e dà vita ai suoi spettacoli. Nell’ottobre del 1956 inizia però la rivolta d’Ungheria, cui pone fine un intervento delle truppe sovietiche, nel novembre successivo, che costa la vita a 2.700 ungheresi. Un evento che scatena la rabbia dei circensi che incrociano le braccia e smettono di esibirsi sotto il tendone.
Quando esce l’ultimo film di Nanni Moretti, “Il sol dell’avvenire”
Non si dovrà attendere poi molto, comunque, per scoprire quest’ultimo lavoro di Moretti. Il sol dell’avvenire, prodotto dalla Sacher Film e da Fandango, con Rai Cinema e distribuito da 01 Distribution, è atteso nelle sale per il 20 aprile. Poi dovrebbe essere presentato al prossimo Festival di Cannes in programma dal 16 al 27 maggio prossimi. Del resto il rapporto tra Moretti e la Francia è sempre stato ottimo e il regista da Cannes ha portato a casa due premi importanti: il Prix de la mise en scène per Caro diario nel 1994 e la Palma d’oro per La stanza del figlio nel 2001. Sulla Croisette però Moretti ha avuto anche una cocente delusione quando due anni fa il suo ultimo film, Tre piani, è tornato a casa a mani vuote e la Palma d’oro è stata assegnata a Titane di Julia Ducournau. Accompagnandolo con una foto eloquente, Moretti in quell’occasione postò su Instagram un commento che esprimeva tutta la sua delusione: «Invecchiare di colpo. Succede. Soprattutto se un tuo film partecipa a un festival. E non vince. E invece vince un altro film, in cui la protagonista rimane incinta di una Cadillac. Invecchi di colpo. Sicuro».