No al film “Marcia su Roma” nelle scuole. Il regista afferma che Meloni ha idee pericolose e la paragona a Mussolini
Interrogazione al Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara sul caso del “film proiettato all’ultima Mostra del Cinema di Venezia, ‘Marcia su Roma‘, dell’irlandese Mark Cousin”. Il regista “chiude il suo lungometraggio con una comparazione provocatoria dello stile di politici moderni con quello di Benito Mussolini. In particolare Cousin accosta il linguaggio di Giorgia Meloni a quello tipico e tipizzato del ventennio“. L’ha presentata Chiara La Porta, deputata di Fratelli d’Italia, per chiedere che il film, chiaramente finalizzato a propagandare una tesi di parte, non venga proiettato nelle scuole.
“Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero, ci mancherebbe. Quello che, a mio parere, non deve essere consentito, perché non ha alcun riscontro nella realtà, è che questo film venga fatto vedere a studenti di alcune scuole durante l’orario scolastico. A quanto mi risulta almeno due istituti superiori hanno portato alcune classi ad assistere alla proiezione. Trovo assolutamente inopportuna e disonorevole la visione di lungometraggi così apertamente schierati e scarsamente educativi. Per questo ho chiesto al Ministro Valditara se intende adottare qualche misura per impedire che questo accada ancora in altri istituti”, conclude la parlamentare.
“Da quando FdI decide quali film i ragazzi possono vedere in orario scolastico e nell’ambito della scelta didattica dei docenti? Adesso abbiamo superato il limite”. Protesta Irene Manzi, capogruppo Pd alla camera in commissione istruzione.
“Chiedere al Ministro Valditara di prendere provvedimenti perché alcuni istituti hanno deciso di far assistere gli studenti a un lungometraggio sulla Marcia su Roma, che ha partecipato anche alla Mostra del cinema di Venezia, è grave. Non rendersene conto e depositare un’interrogazione intimidatoria è peggio. E’ grave perché esiste la libertà di esprimere il proprio pensiero e quella di insegnamento”.
Ciò che è grave è che Irene Manzi non conosce la differenza tra pensiero critico e propaganda. E non sa che Marcia su Roma non è solo il racconto storico dell’evento che portò Mussolini al potere ma anche una riflessione su come quel passato influisca sul presente. Il film si apre infatti con immagini di repertorio di Trump e si chiude con alcuni politici populisti di oggi, tra cui appunto Giorgia Meloni. Questo per inculcare negli studenti la tesi – espressa dal regista a Venezia – che le idee della Meloni sono pericolose al pari di quelle del fascismo. Questa stucchevole riproposizione di idee care alla sinistra ormai è solo ridicola ma poiché la scuola è pubblica, cioè di tutti, sarebbe ora che il Pd si proiettasse i film che predilige nei suoi circoli anziché costringere gli studenti a visionare tali, discutibili, opere.