Nobel, desecretati i verbali del 1972: perché i candidati Bacchelli, Moravia e Montale non vinsero
Cinquant’anni dopo desecretati i verbali dell’anno in cui vinse il Premio il tedesco Heinrich Böll. Siamo nel 1972, quando furono candidati tre grandi autori italiani al Premio Nobel per la Letteratura: Riccardo Bacchelli, autore dell’epico romanzo “Il mulino del Po”. Capolavoro che nel 1963 era diventato anche uno sceneggiato televisivo della Rai, proposto dall’Accademia dei Lincei, con una lettera firmata dal presidente, il matematico Beniamino Segre; Eugenio Montale (destinato a vincere nel 1975), indicato da Carlo Bo, rettore dell’Università di Urbino; dallo storico della letteratura italiana Lanfranco Caretti dell’Università di Firenze; e l’italianista Umberto Limentani dell’Università di Cambridge; Alberto Moravia, suggerito dal professore Jacques Robichez dell’Università di Parigi e da quasi vent’anni nella lista.
Nobel, i verbali di 50 anni fa: il 1972
E’ quanto emerge dagli archivi dell’Accademia Reale Svedese che ha appena reso pubbliche le carte relative al Premio Nobel per la Letteratura del 1972 (la desecretazione dei verbali avviene 50 anni dopo), anno in cui il prestigioso riconoscimento fu assegnato allo scrittore tedesco Heinrich Böll. Nessuno dei nostri magnifici tre autori si aggiudicò il Nobel. I candidati nel 1972 furono esattamente 100. I futuri vincitori – tutti più di un quarto di secolo dopo – Nadine Gordimer, Doris Lessing e V.S. Naipaul fecero la loro prima apparizione in quell’anno tra gli autori candidati; così come Joseph Heller, Norman Mailer, Philip Roth e Astrid Lindgren a lungo in corsa ma questi ultimi invano. Nell’elenco dei 100 candidati del 1972 figurano tanti nomi importanti della letteratura destinati a restare anch’essi senza Nobel. Come, tra gli altri, l’argentino Jorge Luis Borges, l’inglese Anthony Burgess, il romeno naturalizzato francese Eugène Ionesco, lo statunitense Ezra Pound.
Nobel, nel 1972 candiati prestigiosi che non ebbero mai il premio
Da un’inchiesta condotta dal quotidiano di Stoccolma “Svenska Dagbladet”, con un articolo a firma di Kaj Schueler, che ha potuto consultare in anteprima gli archivi del Nobel 1972, emerge che la scrittrice svedese Astrid Lindgren (1907-2002), popolare autrice di libri per ragazzi con il successo mondiale “Pippi Calzelunghe”, fu candidata per la prima volta quell’anno grazie a tre docenti universitari tedeschi. Ma gli accademici assunsero un atteggiamento attendista e non presero alcuna decisione, come si legge nei verbali: “La fama mondiale e l’innegabile talento dell’autrice non sono considerati motivi sufficienti per raccomandare immediatamente la proposta”. Alla Lindgren il Nobel non verrà attribuito nemmeno in seguito e la scrittrice si dovrà accontentate di tanti altri premi: come l’Hans Christian Andersen, il Lewis Carroll Shelf Award, l’International Book Award dell’Unesco e nel 1994 il Right Livelihood Award (conosciuto anche come Premio Nobel Alternativo).