Parla la prof contro cui hanno sparato pallini di gomma: li ho denunciati tutti, solo uno ha chiesto scusa
Tre mesi fa l’episodio di violenza: le hanno sparato addosso dei pallini di gomma in classe. L’hanno colpita a un occhio. L’hanno derisa. L’insegnante protagonista di quest’assurda aggressione ora dice di essere cambiata, di avere paura. “Non riesco a insegnare come prima”, racconta Maria Cristina Finatti. Docente di Scienze all’Istituto Viola Marchesini di Rovigo.
L’aggressione in classe e i video su Tik Tok
L’11 ottobre dello scorso anno in una classe prima i ragazzi le hanno sparato addosso dei pallini di gomma che l’hanno colpita molto vicino agli occhi. Tutto è stato ripreso dai telefonini e il video è finito su TikTok. Mentre la docente chiedeva conto di quella violenza, altri l’hanno derisa e denigrata. Ora la professoressa ha deciso di denunciare tutta la classe. Il consiglio dell’istituto aveva deciso di sospendere per 5 giorni gli autori dell’aggresisone alla prof ma un genitore ha fatto ricorso e il provvedimento è stato annullato per un vizio di forma. Insomma quei minori con vocazione alla delinquenza vanno in classe come se nulla fosse. Non sono pentiti e non hanno chiesto scusa, tranne uno.
Tutta la classe compatta nella violenza tranne uno
Al Corriere la professoressa Finatti spiega: “Quello che è accaduto è di una gravità estrema, erano tutti uniti, tutti compatti, mi hanno teso una vera e propria imboscata. Quando sono entrata nell’aula quel giorno, come sempre ho chiesto di mettere via i telefonini, e i ragazzi, che avevano già organizzato tutto, mi hanno detto “guardi prof li mettiamo qui sul davanzale sopra i termosifoni”. Io non ci ho dato peso, ma in realtà erano accesi, pronti a riprendere la scena. Così hanno sparato una prima volta, senza colpirmi”.
La prof ha deciso di denunciare tutta la classe
“A quel punto sono scattata in piedi per requisire l’arma e chiedere conto di quello che era successo. In pochi secondi il video di quei primi colpi era già online. Poi, non contenti, alla fine della lezione hanno sparato ancora e mi hanno colpita, e nessuno si è alzato in piedi per prendere le distanze dai compagni. Anzi, un ragazzo c’era, l’ho sentito dire “che cosa avete fatto? Non dovevate sparare” agli altri, e per tutta risposta lo hanno insultato. Questo ragazzo si è messo a sedere e non ha fiatato. Il clima di omertà che si è creato in quella classe è pericoloso, li ho denunciati tutti, così finalmente qualcuno si occuperà di andare a parlare con ognuno di loro, qualcuno dovrà far loro capire che hanno sbagliato: ha sbagliato chi ha sparato, ha sbagliato chi si è messo sotto l’ala protettrice dei violenti”.
Le famiglie lasciano i ragazzi soli col cellulare
Che spiegazione si è data di questo comportamento degli studenti? «L’unica cosa che interessava ai ragazzi che mi hanno colpita erano i follower su TikTok, dovevano fare il video e condividerlo, non gli interessava nient’altro, quella dei cellulari è una questione che va affrontata con coraggio da parte delle famiglie, sono tanti i ragazzi che passano pomeriggi interi sui social, sono soli, quella è la loro compagnia, e non va bene così».