“Prezzemolina” Ferragni spunta anche sulla tragedia del neonato morto soffocato. “Ho rischiato anche io”
“Anche io ho rischiato”. Non poteva farci sentire la sua voce, Chiara Ferragni, anche sulla terribile morte del neonato soffocato mentre succhiava il latte dalla mamma che si era addormentata. Sarà la vicinanza al festival di Sanremo, dovrà sarà impegnata nella conduzione, sarà la competizione “social” con il marito Fedez, reduce da una clamorosa gaffe su Emanuela Orlandi, o magari per reale compassione nei confronti della donna che ha “ucciso” involontariamente il proprio figlio, sta di fatto che ieri l’influencer ha raccontato di aver rischiato di vivere la stessa tragedia.
Chiara Ferragni e il suo neonato che rischiò di morire
Chiara Ferragni ha raccontato i momenti del suo primo parto, quello di Leone. “Mi ricordo quando ho partorito Leo dopo un’induzione di 24 ore e quando mi è stato lasciato al seno per l’allattamento ho rischiato in primis di addormentarmi diverse volte. Ci vuole supporto e aiuto. Siamo donne e mamme, non super eroi. Le donne vengono sempre lasciate sole e questo è un problema grandissimo”, ha scritto la Ferragni sui social.
Il bambino soffocato: tra due mesi i risultati dell’autopsia
Si conosceranno fra 60 giorni i risultati dell’autopsia sul corpo del neonato morto all’ospedale Pertini di Roma nella notte tra il 7 e l’8 gennaio scorsi. Il bimbo sarebbe morto schiacciato dalla madre che si era addormentata durante l’allattamento. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti. Gli inquirenti hanno acquisito anche la cartella clinica della donna e altri documenti. Intanto il ministero della Salute ha chiesto una relazione dettagliata alla Regione Lazio sul decesso del neonato. “Non possiamo dire se il neonato morto all’ospedale Pertini di Roma”, mentre era allattato al seno della madre che si è addormentata, “sia morto soffocato” spiega all’Adnkronos Salute Luigi Orfeo, direttore dell’Unità operativa complessa di Pediatria, neonatologia e terapia intensiva neonatale (Tin) dell’ospedale San Giovanni Calibita Fatebenefratelli – Isola Tiberina di Roma. Non si può infatti escludere, nei primi giorni di vita, un “collasso post neonatale, improvviso e inaspettato (Supc), che ha una frequenza molto bassa: 0,5 su 10mila casi. Oppure altro. E’ raro, ma accade ancora. La maggior parte degli eventi si verifica nelle prime ore di vita. Non è detto, quindi, che il soffocamento per la posizione sbagliata sia la causa. E’ soltanto una delle tante possibili. Solo l’autopsia potrà chiarire: le morti, rare fortunatamente, nei primi giorni dalla nascita ci sono anche in pazienti apparentemente sani”.