Primarie, il voto online sconquassa il Pd. De Micheli sulle barricate: “Io contrarissima”

11 Gen 2023 16:28 - di Stefania Campitelli

Non ci sta ed è pronta a fare le barricate. “Sono contraria al voto online e resto contraria. Stasera ci sarà la direzione. Se si voterà, voterò contro”. Paola De Micheli, candidata alla segreteria del Pd, va giù pesante. “Se a 40 giorni dalle primarie si le cambiano regole, significa cambiare natura del Pd. È troppo tardi per cambiare. Sono decisioni che trasformano il Pd e vanno prese con gli iscritti dopo il congresso”. La guerrigliera del Pd, che smania per diventare la Meloni della sinistra, non intende scendere a patti mandando in tilt il già fragile equilibrio dentro il Nazareno. “Una possibile mediazione? Per me non c’è”. L’altra candidata donna alla successione di Letta, Elly  Schlein, invece, insiste per il voto telematico. “Forse c’è la valutazione di qualche vantaggio. Ma i congressi si vincono non sulle regole ma sulle battaglie politiche”, ribatte scatenata la De Micheli.

Primarie, De Micheli: voterò no al voto online

In campo spunta l’ipotesi di primarie online con una platea limitata. Il più classico dei compromessi. “Stiamo lavorando a una posizione di questo genere, anche se i dettagli sono tutti da definire”, fanno sapere a metà pomeriggio dal Nazareno a poche ore dalla Direzione slittata alle 19. “C’è una discussione in corso, la Direzione deciderà”, taglia corto la Schlein. Il fronte Bonaccini parla di un dibattito surreale e si dice perplesso sulle proposte in campo per arrivare a una sintesi sullo scontro.

Bonaccini: dibattito surreale, fermiamoci

“Il voto on line per gli anziani? Perché gli anziani usano lo spid? Già abbiamo cambiato le regole”, dicono. “Le vogliamo cambiare ancora quando ormai siamo arrivati a ridosso del congresso? Se c’è un tema di prevedere modalità ulteriori di voto, compreso quella telematico, ne discuteremo con calma dopo il congresso”, dicono dallo staff del governatore dell’Emilia Romagna. Ma in assenza di una sintesi, si rischia il voto in Direzione e la mozione Bonaccini rischia di non avere la maggioranza. “Questo è tutto da vedere. Gli equilibri sono molto cambiati. E comunque se vogliono arrivare a un voto, si voti”, minacciano.

Letta: congresso difficile, andiamo uniti fino alla fine

“Sbagliato, un brutto segnale”. Così Matteo Ricci, sostenitore Bonaccini, arrivando al Nazareno sul rinvio della Direzione alle 19. “Spero si chiuda stasera, non se ne può più”, sbotta il sindaco di Pesaro. “Il dibattito sulle regole è tutto ciò che non dobbiamo fare se vogliamo coinvolgere le persone. Parliamo dei temi, si faccia il congresso e avanti”. Soltanto il mite e spompano Enrico Letta continua a pensare positivo. “Il tema del rafforzamento della democrazia ci riguarda. Ci tocca nel nostro impegno di fare del Pd un partito democratico per davvero”, dice il segretario uscente che smentisce l’ipotesi di candidarsi a Strasburgo.. “Siamo impegnati nel percorso di un c ongresso difficile. Dobbiamo fare sì che funzioni, bene, uniti fino alla fine, con grande partecipazione di popolo. Raccontiamo che la democrazia vive dentro un partito e che i partiti non sono dei totalitarismi. Chi non vive bene la democrazia al suo interno non la può raccontare ad altri”.

 

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