Qatargate, oggi l’udienza per l’arresto di Panzeri. Fidanza: ora trasparenza sui fondi alle Ong
Sarà presente stamani all’udienza in camera di consiglio al Palais de Justice di Bruxelles sul Qatargate in cui si dovrebbe decidere se confermare il suo stato di detenzione o no, “ma in ogni caso non lo vedrete” l’ex-eurodeputato del gruppo S&D Antonio Panzeri, dice l’avvocato Laurent Kennes, legale del fondatore dell’Ong Fight Impunity.
Kennes non ha voluto fare alcun commento sulla durata né sui contenuti dell’udienza di oggi ma ha, invece, fortemente contestato le fughe di notizie parlando di “inchiesta inquinata” su Pier Antonio Panzeri, accusato di corruzione e riciclaggio.
“In 25 anni ho visto raramente come ne ho viste su questo dossier. Per questo motivo ho deciso di non fare commenti, perché crediamo che inquini l’inchiesta – aggiunge il legale dell’esponente di spicco del Centrosinistra travolto dal Qatargate. – Ho appreso di elementi del dossier attraverso quello che era riportato dalla stampa. Leggendo La Repubblica e Le Soir abbiamo scoperto cose che non sapevamo”.
“È abbastanza straordinario – sottolinea il legale, che non fa commenti sui contenuti dell’udienza, né sui tempi della stessa – il pericolo è non solo che venga inquinata l’inchiesta, ma vediamo due persone per cui è stata chiesta la rimozione dell’immunità che non sono state ancora interrogate e che verranno interrogate più tardi. Gli elementi del dossier sui quali verranno interrogati parzialmente sono già comunicati: questo nuoce alla qualità dell’inchiesta, nuoce alla sua credibilità. Ricordo che quando un professionista comunica delle informazioni, senza avere l’autorizzazione del tribunale o degli avvocati della difesa nell’interesse del loro cliente, commette un reato penale”.
Ieri i giudici della seconda sezione della Corte d’appello di Brescia hanno detto sì alla consegna al Belgio della 38enne Silvia Panzeri, figlia dell’ex-eurodeputato, coinvolto nel Qatargate. Ma i legali della ragazza hanno la possibilità di ostacolare il trasferimento nelle carceri belghe, come hanno già fatto con la ricorrendo per Cassazione.
Proprio oggi al Parlamento Europeo si terrà un dibattito nella plenaria a Strasburgo sui “nuovi sviluppi nelle accuse di corruzione e di ingerenze estere, tra cui quelle legate al Marocco, e la necessità di aumentare la trasparenza, l’integrità e la responsabilità nelle istituzioni europee”.
La relativa mozione presentata da Renew Europe, il gruppo di cui fanno parte Azione di Calenda e Italia Viva di Renzi, che riprendeva le richieste della Sinistra, dei Verdi e dell’S&D, cioè il gruppo più coinvolto nel Qatargate, è stata approvata con 385 voti a favore e 4 astenuti, ha annunciato la presidente Roberta Metsola. Il dibattito dovrebbe tenersi nel pomeriggio. E la seduta verrà prolungata fino alle 23.
“Sosteniamo le misure per una maggiore trasparenza proposte dalla presidente Metsola ma riteniamo – specifica Carlo Fidanza, Capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo – che si dovrebbero rafforzare i requisiti di trasparenza finanziaria per le Ong. E’ stato questo – annota l’esponente di FdI il vero vulnus del Qatargate: perché quando ci si rapporta con un lobbista di un’azienda privata o di un’associazione di categoria si sa quali interessi rappresentano.”.
“Quando, invece, si ha di fronte un’Ong che viene a parlarci di diritti umani, come nel caso di “Fight Impunity” dobbiamo sapere – pretende giustamente l’europarlamentare di Fratelli d’Italia – chi realmente la finanzia e per quali reali interessi“.