Reddito di cittadinanza a 24 migranti africani a Roma: dietro la truffa da 200mila euro l’ombra del racket
Ventiquatro immigrati africani che vivevano in un palazzo occupato a Roma, avevano ottenuto anche il reddito di cittadinanza, esibendo false autocertificazioni. E così sono riusciti a percepire indebitamente poco più di 200mila euro.
I Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Centro, supportati dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro, hanno sviluppato un’attività info-investigativa sul conto dei 24 stranieri, tutti africani e anagraficamente residenti o domiciliati in un centro di accoglienza di via Tiburtina dismesso nel 2021, denunciati a piede libero per indebita percezione del reddito di cittadinanza.
Reddito di cittadinanza: i 24 africani erano in un centro d’accoglienza
Secondo quanto accertato dai militari, nel triennio 2019-2022, tutte le persone coinvolte negli accertamenti, al fine di ottenere l’erogazione pubblica, avevano dichiarato falsamente di risiedere nel territorio italiano da almeno 10 anni producendo autocertificazioni false, riuscendo a intascare 200.118 euro. In particolare sono state esaminate 36 istanze per il reddito presentate negli anni dai 24 denunciati: 5 di queste non sono mai state erogate per tempestivi accertamenti Inps, altre 11 sono state erogate e interamente percepite per 18 mensilità mentre 20 sono state revocate o sospese nel corso dell’attività. Sarà quasi impossibile recuperare quei duecentomila euro, perché come accade in queste situazioni i percettori sono nullatenenti, quindi è tecnicamente impraticabile la possibilità di recuperare le somme erogate dallo Stato.
Tuttavia gli accertamenti non sono affatto conclusi. Gli inquirenti vogliono capire se l’iniziativa dei rifugiati sia autonoma oppure dettata da qualcuno che in questo modo potrebbe aver incassato anche una parte di quei sussidi.
Nel dicembre scorso, a Milano è stata scoperta un’altra clamorosa truffa del reddito di cittadinanza. Un cittadino bengalese, titolare di un internet point, è stato arrestato dai carabinieri di Milano.
A Milano duecento somali col rdc versavano il 15% all’organizzatore
L’uomo, ai domiciliari, avrebbe consentito di monetizzare il reddito di cittadinanza concesso a cittadini privi dei requisiti (232 quelli denunciati) che gli versavano l’intero credito con versamenti via pos.
In cambio gli consegnava i contanti, trattenendo il 15% su ogni transazione. L’uomo avrebbe riciclato 213mila euro. L’indebita percezione ai danni dello Stato è stata quantificata in un milione e 100mila euro.
L’attività illecita sarebbe iniziata nell’ottobre 2020. A usufruirne, secondo le indagini dei Carabinieri, erano prevalentemente cittadini somali, che ricevevano il reddito di cittadinanza senza averne titolo. Rispetto all’anno precedente all’istituzione del reddito, l’internet point ha fatto registrare un incremento delle transazioni con pos di 215.000 euro, cioè del 1.600%, e 244 persone nel periodo delle indagini hanno “speso” il loro reddito di cittadinanza nel negozio gestito dall’arrestato. In 232 sono risultati anche “indebiti percettori” e sono stati denunciati a sette diverse Procure (Milano, Cosenza, Bergamo, Roma, Brescia, Como e Torino) per falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del reddito e per truffa aggravata. Gli altri dodici sono stati segnalati all’Inps per l’indebito utilizzo del beneficio.
Ma qualche responsabile (!?) avrà controllato la documentazione presentata dai richiedenti ?
Oppure il RdC si concede sulla fiducia ?
Sarei dell’opinione di richiamare tutti coloro che ne godono per fare una revisione !
E… allora…??? Quando pensate muovervi ? Basta parlamentare e battibecchi inutili.
Cominciate con togliere il RDC ai migranti, rom e affini popi gradualmente anche a quelli che non ne hanno diritto ma non abbandonate chi veramente ne ha bisogno.
Attenzione … il popolo e’ alla finestra e guarda e non si lasciano perdere occasioni.
MA >>> MUOVETEVI.
Queste persone, che ormai è assodato, non sono altro che truffatori, spacciatori, ladri, ecc. ecc.
La cosa migliore da fare oltre a schedarli, è di rimandarli a casa loro, con il divieto di rientrare in Italia pena galera a vita!
Non si possono recuperare i soldi indebitamente percepiti perchè Nullatenti, all’ora si rimandino subito ai loro paese e se non li vogliono in GALERA.
Queste belle notizie comunicatele all’Avvocato dei poveri, un tale di nome Conte, che manda in piazza dei facinorosi che pretendono il RdC.!!!! E il danno dello Stato va addebitato a chi nell’INPS era di manica larga dal concedere a tutti il beneficio senza controlli!!!!