Riforme, Ciriani: «Bene la Bicamerale, ma solo se non è un pretesto per perdere tempo»

10 Gen 2023 20:52 - di Redazione
Ciriani

Riforme istituzionali e scelte di governo. Ruota intorno a questi due temi l’intervista del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a RaiNews 24. Si comincia dal prezzo del carburante, lievitato dal primo gennaio anche per effetto della speculazione. «La decisione del governo di non confermare il taglio delle accise sulle benzine – spiega Ciriani – non è stata presa a cuor leggero. Anzi, è stata una decisione molto meditata e sofferta. È una misura che costa oltre un miliardo al mese e il governo ha deciso di utilizzare quelle risorse per finanziare l’aumento e la rivalutazione delle pensioni minime, il taglio del cuneo fiscale. Tutte misure sociali».

Il ministro Ciriani intervistato dai RaiNews 24

Ovviamente, questo non significa che dovremo tenerci per sempre gli attuali costi. «È chiaro – sottolinea infatti il ministroche se ci sarà la possibilità, se i conti lo consentiranno, appena possibile interverremo per ridurre anche il costo della benzina ma abbiamo già investito 30 miliardi per tagliare il costo delle bollette». Più articolato il discorso sulle riforme, intese soprattutto come presidenzialismo e autonomia differenziata. «Viaggiano in parallelo – ricorda Ciriani -. Una ha bisogno di una modifica costituzionale, l’altra no. Dal referendum del 2017 sono passati quasi 5 anni, quindi, è il momento di mettersi al lavoro perché fino ad ora si è solamente discusso ma non si è fatto nulla.

«Presidenzialismo e autonomia viaggiano in parallelo»

«Maggiore autonomia alle Regioni e presidenzialismo devono stare insieme perché una cosa giustifica l’altra». Quanto allo strumento con cui centrare l’obiettivo delle riforme, Ciriani non esclude il ricorso ad una commissione bicamerale a patto, precisa, che «non diventi un’altra occasione per perdere tempo o un’accademia in cui si discute molto e non si decide nulla». Sul metodo non ha dubbi: sì al confronto con le opposizioni. «Queste – sottolinea – non sono riforme che si fanno contro un pezzo del Paese o del Parlamento. Sulle regole del gioco si tenta, se si riesce, di coinvolgere tutti».

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *