Rocca smentisce Calenda: “Mai detto no al termovalorizzatore. Riserve sul luogo scelto da Gualtieri”
Alla sua prima uscita pubblica il candidato unitario alla Regione Lazio, Francesco Rocca, si trova davanti un plotone d’esecuzione. Non era difficile immaginarlo, ma è sconcertante una volta di più la deformazione della realtà e delle parole del candiato governatore. Si inizia col botto, con una fake news, l’attacco arriva sulla questione del termovalorizzatore sul quale Rocca aveva detto cose chiare: “Il termovalorizzatore da solo non è la risposta. Il Lazio sulla differenziata sta facendo un disastro, è al 18mo posto. Lì c’è stata la solita schizofrenia del Pd. Il termovalorizzatore ha un problema. Quella strada è stata vincolata dalla Sovraintendenza. Lì la viabilità è chiusa. L’ubicazione del termovalorizatore è un problema”. Ebbene, questo ragionamento è finito per diventare un “no” al termovalorizzatore nelle mani della ‘disinformazia” in servizio permanente effettivo.
Figuraccia di Calenda, Rocca lo smentisce sul termovalorizzatore
Il riassunto di tutte le critiche e di tutti gli attachi strumentali giunti da metà mattina è centenuto nel tweet di Carlo Calenda: “Direi che tutti i romani dotati di un minimo di cervello hanno un’ottima ragione per non votare Rocca alle elezioni del Lazio. Tra l’altro dimostra di essere un Michetti bis. Il Termovalorizzatore serve a chiudere il ciclo dei rifiuti. Votate Alessio D’Amato”. Il leader di Azione non ha capito o non ha voluto capire dov’è il problema indicato dal candidato del centrodestra? Come che sia, l’ondata di falsità ha richiesto un chiarimento da parte di Francesco Rocca. Che a metà pomeriggio ha precisato:
Lazio, Rocca smentisce le fake news: “Mai detto no al termovalorizzatore”
”Tengo a chiarire, visto che alcuni organi di stampa mi hanno attribuito parole mai pronunciate alla conferenza di stamattina, che non ho proferito alcun ‘no’ alla termocombustione. La mia posizione è chiara: basta con le discariche e chiudere il ciclo dei rifiuti. Ma non dobbiamo limitarci a pensare che bruciare i rifiuti sia l’unica soluzione: è necessario pianificare e mettere in atto una riorganizzazione seria della raccolta e lavorazione dei rifiuti nel Lazio che parta dal miglioramento sostanziale dell’attuale sistema di raccolta differenziata, visto che – al momento – la Regione si attesta al 18esimo posto sul territorio nazionale. Una delle peggiori”. Così in una nota ha dovuto ribadire quel che con chiarezza aveva espresso. Calenda prenda nota.
Rocca: “Sì al termovalorizzatore, ma dubbi sull’ubicazione scelta da Gualtieri”
”E ricordo – ha aggiunto Rocca- che l’Europa impone il principio dell’economia circolare. Che significa, tradotto, recuperare le materie prime dai rifiuti per non impoverirne il pianeta. Dunque sì alla chiusura del ciclo dei rifiuti con la combustione, ma con impianti proporzionati allo scopo e ubicati nelle località giuste. Quindi non sono affatto contrario, non l’ho mai detto stamattina. Ma ho fortissime riserve sull’ubicazione scelta dal Sindaco Gualtieri. Che penalizza un territorio meta di pellegrinaggi internazionali verso il Santuario del Divino Amore con campagna romana e strade storiche circostanti tutelate”.
Accuse strumentali, Rocca le silenzia in poche parole
Gli attacchi sono stati talmente pretestuosi da rasentare il comico. Dopo la topica del leader di Azione Calenda, non ha voluto essere da meno Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Italia Viva alla Camera dei Deputati. “Ma la Lega che a maggio tappezzava Roma – ha scritto -con manifesti per il Sì al termovalorizzatore, definendola ‘l’unica soluzione’, lo sa che il loro candidato Rocca è contrario? Li hanno informati? Perchè prendere così impunemente in giro i cittadini? Con quale credibilità pensano di governare la Regione?”. Da ridere, l’accusa di mancata credibilità è da ripedire tutta a casa loro. Disinformati e scorretti. La fake news si ritorce contro di loro.