Roccella: non voglio riportare le donne a casa ma prestare attenzione alle lavoratrici madri
“C’è una critica che mi tocca particolarmente, qualcuno ha detto che con questa attenzione così specifica sul materno e sulla maternità si vogliono riportare le donne a casa. A me sembra che sia esattamente il contrario. E cioè che la mancata attenzione allo specifico materno, agli specifici problemi che le donne hanno sul lavoro di conciliazione, ma non solo, ricaccia eventualmente le donne a casa”. Lo ha detto la ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella durante l’audizione nelle Commissioni congiunte Affari Costituzionali e Affari Sociali del Senato sulle linee programmatiche del suo dicastero.
Roccella: più attenzione per le madri lavoratrici
“Noi invece vogliamo esattamente il contrario. Mettendo l’attenzione in particolare sui problemi che le mamme affrontano, soprattutto quando devono rientrare dal lavoro, basta vedere le motivazioni delle dimissioni volontarie, solo così possiamo evitare che le donne tornino a casa, non volendo in particolare tornare a casa”, ha aggiunto Roccella.
Un codice deontologico per le imprese
Roccella ha per l’ennesima volta chiarito che il governo non intende modificare la legge 194 sull’aborto. “Ci sono state parecchie domande, che non rientrano nelle mie deleghe, sulla legge 40 e sulla legge 194. Voglio sottolineare che nessuno ha intenzione di cambiare la legge 194 in questo Governo, come detto più volte al massimo livello cioè dal presidente Meloni, e neanche sulla legge 40 abbiamo intenzione di intervenire”. Ha infine annunciato che il suo ministero sta lavorando a un ‘codice deontologico’ per le imprese per aiutare le madri lavoratrici.