Roma, trovate morte nella casa a Monte Mario: tracce di un rito di magia nera. Interrogato l’ex fidanzato sciamano

23 Gen 2023 18:59 - di Redazione

E’ stato interrogato oggi dagli inquirenti Paolo Rosafio, ex fidanzato di Luana Costantini, la 54enne trovata morta venerdì scorso assieme alla madre, Elena Bruselles, di 83anni, in un appartamento di Monte Mario. Rosafio è stato rintracciato a Lecce ed è stato ascoltato con l’obbiettivo di chiarire quanto accaduto nell’appartamento di via Giulio Salvatori. Tra Luana e lo sciamano c’era un relazione che durava da due anni e mezzo. I due convivevano nell’appartamento di Monte Mario assieme alla madre malata di Alzheimer e un’altra stanza era stata affittata a un ragazzo ideatore di un gruppo esoterico chiamato Cubytrix.

Nell’appartamento materiale per compiere riti di magia nera

In base a quanto accertato finora, il decesso dell’anziana risalirebbe ad almeno un mese fa, mentre la morte della figlia sarebbe più recente, forse di qualche settimana fa. Costantini era seguace di un movimento occultista attivo sul web e nell’appartamento sarebbe stato trovato materiale compatibile con un rito di magia nera. Anche l’ex fidanzato farebbe parte del gruppo esoterico, ritenuto uno ‘sciamano’ e a lui potrebbero appartenere i vestiti trovati nell’abitazione. Ad allertare le forze dell’ordine era stato il figlio e fratello della due donne che non aveva notizie da giorni di loro. Secondo alcuni testimoni Luana Costantini avrebbe perso lucidità dopo un rito di evocazione ad Halloween. A darle il colpo di grazia sarebbe stata la fine della sua relazione con lo sciamano e la morte della madre.

L’amica di Luana Costantini: era solare, lui l’ha cambiata

Un’amica di Luana Costantini, parlando col Messaggero, la definisce «una donna solare, piena di vita, affrontava le difficoltà con piglio deciso, è stato così anche nella malattia della madre: non si era abbattuta neanche quando rimase sola a combattere con avvocati e giudici contro i fratelli poi è arrivato quell’uomo ed è cambiata». «Per me quell’uomo, lo sciamano – continua l’amica di Luana – ha avuto un impatto devastante su di lei».  Sul caso è stato aperto un fascicolo per decesso come conseguenza di altro reato e nei prossimi giorni saranno svolte le autopsie all’istituto di Medicina legale del policlinico Agostino Gemelli.

Lo sciamano al telefono: “Ho paura di trovarle morte”

L’amica di Luana intervistata dal Messaggero afferma inoltre che «lo sciamano era sempre con lei, anche quando uscivamo con altre amiche per un aperitivo, non la lasciava un secondo e lei era cambiata, si era incupita con quest’uomo che parlava di spiriti, di riti, di cose che non ho mai compreso». E ancora: «A poco a poco Luana si è isolata, non rispondeva più ai messaggi né alle chiamate. E quando non l’ho più sentita ho iniziato a preoccuparmi così ho chiamato lo sciamano». Una telefonata che avviene il 18 gennaio, il giorno prima del ritrovamento dei cadaveri.
«Gli chiesi come avesse fatto a non tornare dopo che anche lui non la sentiva da giorni, era agitato, ho avuto l’impressione che avesse paura ma che non fosse in realtà preoccupato. Mi disse che sarebbe comunque dovuto tornare a Roma a prendere le sue cose ma che aveva timore di trovarle morte».

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