Salvini: “Con Giorgia mi trovo benissimo. Mettetevi l’anima in pace, governeremo per 5+5 anni”
“Mettetevi l’anima in pace. Lo dico ai giornalisti che provano a farci litigare tutti i giorni. Siamo lì da 3 mesi e staremo lì per lavorare bene e insieme, 5 anni più 5 anni. Non ci sono delusioni o litigi”. Così tra verità e ironia il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini da Monza. “Bisogna sempre giocare per vincere ma bisogna essere pronti a perdere. Nella vita a volte vinci a volte perdi. Bisogna saper vincere, mai stravincere. L’arroganza è un peccato mortale. Quando vinci gestisci la tua vittoria senza mancare di rispetto a chi ha perso”, ha aggiunto. Invitando i militanti “a fare questa campagna elettorale non basandoci su quello che fanno gli altri”.
Salvini: governeremo per 5+5 anni. Fatevene una ragione
Parlando della campagna elettorale lombarda e della sfida del governatore uscente Fontana, il leader leghista ha chiesto rispetto. “Io lo faccio con gli avversari, Majorino e Moratti. Li rispetto e non chiedo il voto per la Lega perché loro sono brutti e cattivi. Ma perché noi governiamo bene questa regione e vogliamo governarla per i prossimi 30 anni. Di Majorino e Moratti mi interessa zero”. Ci attaccano? Sì ed è un buon segno – ha aggiunto.
Se ci attaccano è un buon segno
“Il giorno in cui Corriere o Repubblica diranno ‘che bravo che è Salvini’ cominciate a diffidare. Perché vorrà dire che ho sbagliato qualcosa. Noi stiamo commettendo un errore per il solo fatto di esistere”. Poi è entrato nel merito delle ultime mosse di Bruxelles sulla casa. “Ci opporremo, nel nome del buonsenso e del realismo, come governo ma soprattutto come italiani. La casa è un bene prezioso, frutto dei sacrifici di una vita, luogo di memorie ed affetti. Lo difenderemo ad ogni costo”.
Come ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti abbiamo già pronto un fondo di oltre 1,5 miliardi di euro per 3 anni da dedicare alla riqualificazione urbana. E al recupero del patrimonio edilizio. “Abbiamo già fermato la sinistra italiana sulle tasse e le patrimoniali, lo faremo anche oggi”, ha concluso confermando il no di Roma alle norme in arrivo dall’Europa sull’efficientamento energetico. Che obbligherebbero gli edifici residenziali a raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Quelli pubblici addirittura entro il 2027 e il 2030.