Schillaci, focus sulle violenze in ospedale: al lavoro su una mappa di quelli con più aggressioni
Il ministro Piantedosi lo ha detto chiaramente: nell’ambito dei provvedimenti per la sicurezza, in particolare per arginare l’ondata di aggressioni a medici e personale sanitario, negli ospedali torneranno i presidi di polizia. La disposizione sta prendendo forma già in questi giorni tanto che, in un’intervista a Il Messaggero il ministro della Salute Orazio Schillaci ha spiegato: «Stiamo mappando gli ospedali in cui si sono registrate più aggressioni. E in settimana avremo i dati».
Schillaci: «Stiamo stilando una mappa degli ospedali con più aggressioni»
E ancora. «Il ministro dell’Interno Piantedosi ha scelto giustamente di partire dalle grandi città. Da Roma innanzitutto. Quindi Napoli e poi Milano» precisa, sottolineando che però «dobbiamo decongestionare» i Pronto Soccorso. «Forse è la misura più importante – aggiunge –. È fondamentale che i malati arrivino al Pronto Soccorso soltanto quando ne hanno veramente bisogno».
«Bisogna decongestionare i Pronto Soccorso»
«La strada è una sola – prosegue il ministro Schillaci – ed è quella della medicina territoriale. Fino a oggi è stata l’anello debole del nostro sistema sanitario. Ma ora è indispensabile rafforzarla. Potenziarla. Riqualificarla. Devono esserci altri luoghi in cui chi sta male riceve le prime cure». In tal senso, «i soldi del Pnrr sono una grande occasione da non perdere», sostiene il titolare del dicastero della Salute.
Puntare sulla medicina territoriale
Quindi Schillaci aggiunge: «Naturalmente è un lavoro complesso, perché l’Italia è un paese grande e lungo. E il modello che funziona per una grande città del Nord, magari non va bene per un territorio di provincia del Mezzogiorno. Dovremo tenere conto delle differenze, ma questa è la grande sfida che ci aspetta. E che il governo affronterà con il massimo impegno nei prossimi mesi».
Schillaci: «La formazione degli operatori va rinnovata»
Infine: «La formazione degli operatori va rinnovata. Si può imparare a migliorare la comunicazione con i pazienti – rimarca il ministro della Salute –. Fermo restando che in molti casi i sanitari sono semplicemente vittime di atti delinquenziali, di comportamenti inqualificabili. Sapere come comportarsi può aiutare. Ma fino a un certo punto»…