Schillaci: “La guerra al fumo conviene. Spendiamo per i malati il doppio delle accise”

22 Gen 2023 11:36 - di Carlo Marini
Schillaci guerra al fumo

Il costo annuale delle cure per i tumori da fumo “è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021″. Punta sui numeri il ministro della Salute Orazio Schillaci per la sua guerra al fumo.

Lo fa in un’intervista al Corriere della Sera citando il dato della Fondazione Veronesi. “Stiamo verificando quale sia lo strumento più idoneo per inasprire i divieti, anche all’aperto. Aspetto di raccogliere evidenze certe sui danni causati da sigarette elettroniche e prodotti senza combustione” spiega.

“Le sigarette elettroniche? Non è provato che siano meno nocive”

Per il ministro è “inutile mettere più soldi nel fondo sanitario nazionale, e il mio governo lo ha fatto, se poi i malati colpiti da grandi patologie aumentano e con loro i costi delle cure. Stanno arrivando farmaci oncologici prodigiosi ai quali non possiamo certo rinunciare”. Ci sarà la stretta anche sulle altre sigarette “perché aumenta in modo esponenziale il consumo di sigarette senza fumo tra gli adolescenti che comunque contengono nicotina e generano dipendenza. Non è dimostrato che siano meno nocive, a differenza di quanto si fa credere”.

Schillaci, non solo la guerra al fumo: ai vertici Aifa si cambia

Fra i temi dell’intervista anche la fine del mandato come direttore generale dell’agenzia del farmaco Aifa, di Nicola Magrini: “sarà la dottoressa Annarosa Marra, il funzionario con maggiore anzianità, già responsabile del servizio di farmacovigilanza, a governare l’ente in via temporanea fino a quando sarà pronto il nuovo regolamento che ridisegna l’organismo. Contiamo di farlo in 2-3 mesi. Il nuovo assetto assicurerà maggiore efficienza e rapidità dell’approvazione dei medicinali. Alla presidenza del Consiglio di amministrazione resta il virologo Giorgio Palù”. Aifa “manterrà la sua indipendenza” sottolinea.

Sulle accuse di spoils system: i governi precedenti hanno fatto lo stesso

E sugli attacchi dall’opposizione sullo spoils system replica: “Finora il direttore generale è sempre stato indicato dal ministro della Salute entrante, secondo regolamento. Tutti i governi attuano lo spoils system. È normale chiamare ai vertici uomini di fiducia ma non e’ mio interesse interferire col lavoro dei tecnici. Aifa manterra’ la sua indipendenza”.

Non manca il punto sulla pandemia, con l’ipotesi anche la decisione di interrompere l’obbligo dei controlli ai passeggeri dalla Cina “I numeri sono molto rassicuranti. Siamo sereni, per ora. I tamponi obbligatori sui cittadini in arrivo con volo diretto dalla Cina non hanno rivelato la presenza di varianti del virus diverse da Omicron”. Inoltre, aggiunge il ministro, “i casi non sono aumentati da quando l’isolamento dei positivi asintomatici è limitato a 5 giorni e se ne può uscire senza bisogno di fare il tampone. Ciò non toglie importanza alla dose di richiamo. La campagna per invitare i cittadini a farla, assieme all’antinfluenzale, sta andando avanti”, sottolinea.

 

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