Scuola a Roma, FdI: «La direttiva Gualtieri e il bando sull’infanzia sono illegali»
Il nuovo bando per le scuole d’infanzia di Roma scatena la polemica in Campidoglio. «Dispiace la risposta strumentale sulla pelle dei bambini dell’assessore Pratelli. Illegale è la direttiva Gualtieri declinata sul bando infanzia di cui non c’era nessun bisogno: il diritto di inclusione dei bambini le cui famiglie hanno situazioni disagiate o non sono in possesso di documenti è già assicurato dalle norme internazionali, dalla Legge Regionale e recepito da sempre anche da Roma Capitale nei punteggi riservati alle segnalazioni dei servizi sociali». E’ quanto dichiarano Andrea de Priamo Senatore di FdI e Laura Marsilio capo Dipartimento Scuola FdI Roma.
Scuola a Roma, interrogazione di FdI
«Pertanto appare pretestuosa e fuorviante la polemica sollevata in merito alla nostra interrogazione sulle nuove norme per l’iscrizione alla Scuola dell’Infanzia che Roma Capitale vorrebbe introdurre. Nell’interrogazione chiediamo al sindaco Gualtieri e all’assessore Pratelli di spiegare, come garantiranno la tutela sanitaria e la verifica delle vaccinazioni degli alunni privi di codice fiscale. Primo cittadino e assessorato dichiarino inoltre cosa intendono fare per i tanti bambini che resteranno fuori delle graduatorie a formare lunghe liste d’attesa e per evitare il pendolarismo infantile. Siamo pronti al confronto su questo».
«Garantire a tutti i bambini nel rispetto delle norme i servizi necessari»
I due esponenti di FdI continuano: «Nessuna lezione sui bambini a chi ha emanato durante la giunta di centrodestra un piano esemplare sulla integrazione degli alunni stranieri devolvendo ingenti fondi alle scuole con alto tasso di immigrazione per insegnamento dell’italiano L2, per mediazione culturale e per centri di sostegno alle famiglie. Un piano che fu affiancato alla presentazione del bando infanzia e di cui oggi non c’è traccia e attenzione, come non si hanno notizie sulla scolarizzazione Rom che sapemmo riformulare destinando fondi alle scuole e non alle cooperative che facevano esse stesse monitoraggio… Fatti che si ritrovano nelle cronache persino nazionali di allora, soprattutto per l’impegno sulle scuole ad alto tasso di immigrazione della Capitale, come la Pisacane. Noi andremo avanti a chiedere confronto nelle sedi opportune per garantire a tutti i bambini nel rispetto delle norme i servizi necessari e per spingere la giunta e l’assessore a muoversi con buonsenso e non con gli slogan da propaganda».