Spoils system, Fazzolari: “Gli italiani vogliono che il Paese cambi e noi ci mettiamo la faccia”
“All’inizio della guerra non tutti erano così convinti di sostenere l’Ucraina. Germania e Francia erano freddine. Sono stati i Paesi dell’Est, Johnson, e poi Draghi e Giorgia Meloni con una decisione coraggiosa a invertire la rotta. Noi potevamo lucrare sullo scetticismo di tanti italiani verso la guerra”. Così Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario alla Attuazione del programma, intervistato dal Corriere della Sera. “Non abbiamo avuto mai dubbi. Abbiamo visto quel popolo mettere in atto il suo Risorgimento. Milioni di persone hanno voluto dimostrare di non essere un Paese che non esiste, ma una patria”, aggiunge il senatore di FdI. Che, in occasione dell’Epifania, ha organizzato la consegna di oltre 200 calzette ai bimbi profughi dell’Ucraina, ‘coccolati’ da Befane gentili e generose, insieme alle mamme.
Spoils system, Fazzolari: il Pd difende un sistema di potere
Sulle critiche di queste ore allo spoil system Fazzolari non ha dubbi. Ma quale scandalo. “Ormai l’opposizione del Pd non consiste più nel portare avanti battaglie sociali, ma nel difendere un sistema di potere. Che è il senso della loro esistenza. L’esempio delle proteste per la sostituzione di Legnini a commissario sul terremoto è illuminante. Era il candidato bocciato alla presidenza dell’Abruzzo del Pd. Ora sarebbe un tecnico?”, puntualizza con ‘velata’ ironia. Riteniamo che d’ora in poi a metterci la faccia debba essere questo governo. Castelli, ex sindaco di Ascoli, è la persona giusta”.
Gli elettori vogliono che il Paese cambi e noi ci mettiamo la faccia
Il ragionamento è chiaro. “Gli elettori vogliono che il Paese cambi. Lo hanno fatto via via premiando la novità Berlusconi, poi la novità Renzi, poi la Lega, poi il M5S. Ora hanno chiesto a noi ‘fate qualcosa’. Non con un voto di protesta ma premiando un partito che si presenta con un progetto e una visione.
Riforme avanti tutta, anche se il Pd non ci sta noi partiremo
Il governo Meloni riuscirà a fare le riforme con l’opposizione? “Dipende da loro”, risponde Fazzolari. “Siamo disponibili al dialogo ma senza perdere tempo. Entro fine gennaio si capirà se ci stanno. Altrimenti noi partiamo. Una riforma come quella presidenziale per essere terminata nella legislatura deve iniziare il suo iter ora“.
Nessun partito unico in campo, c’è FdI
Nessun partito unico di centrodestra alle porte, sia chiaro. “Abbiamo già un grande partito conservatore: FdI. E anche qui, la grande intuizione è stata quella di non fare asse con i partiti antieuropeisti, ma di guidare i conservatori. Oggi possiamo davvero fare una rivoluzione in Europa. Un patto con il Ppe, che spezzi la dannosa alleanza Ppe-Pse. Perché noi siamo europeisti, crediamo nell’identità e fratellanza di tutti i popoli europei“.