Spoils system, Pomicino ride della sinistra: “L’hanno inventato loro, ora fanno la morale alla Meloni…”

8 Gen 2023 19:51 - di Monica Pucci

“Lo spoils system? La sinistra lo ha mutuato dagli Stati Uniti e ora tentano di fare la morale a Meloni: mi pare davvero una sciocchezza”. Sorride delle polemiche della sinistra l’ex ministro Paolo Cirino Pomicino, democristiano mai rinnegato, oggi opinionista tv onnipresente anche grazie alla sua fervida ironia. Pomicino, intervistato sulla rivista Formiche a proposito del “ricambio” delle cariche pubbliche ai massimi livelli da parte del governo Meloni, fa notare come la pratica sia stata introdotta in Italia dalla sinistra, che ora attacca il centrodestra: “Non c’è nulla di che meravigliarsi, anzi, è più che legittimo”, dice a Formiche.

Pomicino non comprende le polemiche sullo spoils system

“Le polemiche che ho letto su giornali in questi giorni mi paiono davvero faziose – dice il democristiano – Perché, ripeto, furono i Ds con Prodi e Bassanini che vollero importare dagli Stati Uniti il modello dello spoils system. In questo modo tentarono di modernizzare il vecchio partito comunista, senza però avere un gran successo visti gli esiti che hanno ottenuto. Anzi, in qualche modo è un miracolo che sia resistita la democrazia parlamentare sotto un certo aspetto”.

“Non amo quel meccanismo, ma esiste da sempre”

Pomicino spiega di non essere mai stato amante del meccanismo: “Non sono mai stato un grande amante dello spoils system, tanto più che lo ritengo adatto a uno Stato federale non a una democrazia parlamentare (seppure indebolita, proprio a causa del Mattarellum voluto dalla sinistra), come la nostra. Determinati ruoli sono ricoperti da figure tecniche, che nulla hanno mai avuto a che fare con la politica. Sono tecnici di carriera che, se ritenuti validi, possono anche essere lasciati al loro posto…. Se i ministri sono validi e hanno polso, il loro programma riescono ad attuarlo in ogni caso. Ricordo quando, durante il governo Amato, nel 1992, a fronte di un disavanzo di 38 mila miliardi, riconsegnammo un bilancio con un avanzo di tremila miliardi. Grazie, tra gli altri, a un direttore generale della ragioneria dello Stato, molto competente. Ma l’imprimatur deve essere politico”.

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