Statua di Ercole riaffiora in un parco sull’Appia: l’eccezionale scoperta durante dei lavori di bonifica
Tra il terreno del parco e il terriccio del cantiere, sull’Appia Antica riaffiora una statua marmorea a grandezza naturale di Ercole. O come specificano con esattezza gli addetti ai lavori al Parco Scott dal sito Facebook del sito archeologico: «Un personaggio in veste di Ercole». È la nuova, casuale scoperta avvenuta in un’area verde della capitale, che l’annuncio via social descrive così: «Oggi, dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto – dichiara il Parco dell’Appia Antica – completamente priva di reperti di interesse archeologico», è riaffiorata dal terreno una statua marmorea a grandezza naturale che, per la presenza della clava e della leontè – la pelle di leone che ne copre il capo – possiamo senz’altro identificare con un personaggio in veste di Ercole».
Roma, dal terreno del Parco Scott riaffiora una statua di Ercole
Non solo. Proseguendo nel racconto dell’eccezionale rinvenimento, il Parco Archeologico spiega che «nell’area di Parco Scott, tra la Cristoforo Colombo e la Via Appia Antica, Acea Gruppo con Bacino sud SRL, da diversi mesi ha attivo un cantiere per un difficile intervento di revisione e bonifica del condotto fognario. In più punti il collassamento della vecchia conduttura, databile al secolo scorso, aveva infatti portato all’apertura di pericolose voragini nel Parco e a smottamenti della collina». Dunque, è proprio intervenendo sul problema che, tra uno scavo e una conduttura da ripristinare, gli addetti ai lavori si sono ritrovati l’imponente scultura tra le mani. A dimostrazione che Roma, sotto strati di terreno, custodisce preziosi tesori dell’antichità. Beni pronti a venire inaspettatamente fuori…
Un rinvenimento casuale durante i lavori di revisione e bonifica del condotto fognario
Dunque, si legge ancora nell’annuncio della scoperta, stante le problematiche all’origine dell’intervento riparatore. E il fortuito rinvenimento archeologico, «si è reso necessario un ampio e complesso intervento. Che ha comportato grandi movimentazioni di terra. E al quale seguirà un completo ripristino del profilo altimetrico dell’area. Oltre alla piantumazione di nuove alberature, come concordato con il Parco Regionale dell’Appia Antica». Del resto, lo sottolinea anche la nota su Facebook, «l’area, pregevole dal punto di vista naturalistico, è anche un’area “di interesse archeologico“. Siamo infatti nei pressi del Sepolcro di Priscilla, al secondo miglio della Via Appia Antica. E i lavori di sbancamento, che hanno raggiunto la quota di ben 20 metri sotto il livello di piano di calpestio, sono stati costantemente seguiti da un archeologo. Coordinato dai funzionari del Parco Archeologico dell’Appia Antica».