Terremoto: Meloni firma il Dpcm, Castelli è il nuovo commissario per la ricostruzione
Il senatore di FdI, Guido Castelli, è il nuovo commissario straordinario per la ricostruzione post sisma. Il premier Giorgia Meloni, riferiscono fonti di governo all’Adnkronos, ha infatti firmato il Dpcm per il “dopo Legnini“. Presto la nomina passerà al vaglio della Corte dei Conti.
Chi è Guido Castelli
Castelli, 57 anni, è avvocato e tra le sue esperienze amministrative spiccano quella di sindaco di Ascoli Piceno per due mandati consecutivi dal 2009 al 2019 e quella dal 2000 al 2009 di consigliere regionale delle Marche.
Alle elezioni regionali nelle Marche del 2020 è stato eletto consigliere regionale e il 15 ottobre è diventato assessore con deleghe a Bilancio, Finanze, Ricostruzione, Reti regionali di trasporto, Enti locali, Aree di crisi industriali.
Acquaroli: «Ha tutte le carte in regola per fare bene»
Già ieri il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, sull’ipotesi di guida commissariale in capo dal senatore Guido Castelli, ex sindaco di Ascoli, si era espresso favorevolmente: «È stato il mio assessore alla Ricostruzione e sindaco di Ascoli, ha tutte le carte in regola per fare bene come ha fatto da sindaco e da assessore sul tema della ricostruzione». Rispondendo ai cronisti, Acquaroli ha parlato della guida di una nuova struttura di gestione post sisma: «Con il suo avvento, Legnini ha saputo dare competenze e risposte alla ricostruzione, anche per gli aspetti giuridici, con professionalità, competenza e dedizione; ora il modello va velocizzato e reso univoco».
I progetti della Regione Marche
Acquaroli, sempre ieri, nel corso di una affollatissima conferenza stampa organizzata in occasione del nuovo anno ha parlato di cantieri per infrastrutture, ricostruzione post sisma e dissesto idrogeologico, sanità, rilancio turistico e culturale a partire dai borghi, internazionalizzazione, sostegno alle imprese. È fittissima l’agenda del 2023 della Regione Marche. «Il 2022 – ha esordito Acquaroli – per noi è stato il primo anno vero di governo in cui abbiamo potuto seguire una programmazione. Il 2021 tra pandemia e campagne di vaccinazione infatti è stato un anno fortemente condizionato. In realtà anche questo anno tra guerra e caro energia, l’alluvione di settembre e il terremoto di novembre non è stato semplice, ma nonostante questo siamo riusciti a mettere in campo i nostri progetti. La riforma della sanità innanzitutto, che dopo 19 anni restituisce centralità ai territori, chiarisce le questioni e si fa interprete della nuova realtà che viviamo».