Ucraina, il nodo dei Leopard 2 e la rabbia della Polonia contro la Germania
È scontro aperto fra la Polonia, notoriamente antirussa, e la Germania che sta frenando sulla consegna dei suoi Leopard 2 all’Ucraina, per il timore delle conseguenze belliche giacché si parla di mezzi d’attacco e non di difesa.
Il viceministro degli Esteri polacco, Arkadiusz Mularczyk, strapazza Berlino: “non acconsentendo ad inviare tank si trova isolata a livello internazionale”. Ma la Germania replica: “Non abbiamo ancora ricevuto le richieste di autorizzazione”.
Commentando le parole di Annalena Baerbock, capo della diplomazia di Berlino, che ieri ha annunciato il via libera di massima della Germania alla fornitura di tank da parte di Paesi terzi, Mularczyk ha attribuito la sua dichiarazione alle pressioni esercitate sulla Germania da altri Paesi occidentali.
“Bisogna capire che la Germania, non acconsentendo ad inviare tank in Ucraina, si trova isolata a livello internazionale. Se continueranno a restare fedeli a questa posizione, si troveranno in una posizione di estrema debolezza”, ha aggiunto parlando alla Polskie Radio.
Per Mularczyk “si sta giocando un grande gioco, che non riguarda solo la vittoria in Ucraina, ma anche l’influenza americana in Europa. Tedeschi e francesi lo capiscono bene”.
E il premier polacco, Mateusz Morawiecki, che ha parlato di iniziative del Paese per formare una coalizione che rifornisca l’Ucraina di tank, iniziative che – ha detto – stanno avendo effetto, ha annunciato che la Polonia chiederà al governo tedesco il permesso di fornire carri armati Leopard all’Ucraina.
Anche se la Germania non fa parte di questa coalizione, ha aggiunto, la Polonia può fornire i carri armati nel quadro di una coalizione più piccola.
In qualità di Paese produttore dei tank, la Germania deve dare la sua approvazione per l’esportazione verso Paesi terzi.
La ministra degli Esteri di Berlino, Annalena Baerbock, ha chiarito che la Germania non intende bloccare le consegne dei Leopard da parte di altri Stati. Finora, però, non è stata avanzata alcuna richiesta ufficiale, aveva spiegato ieri.
E oggi il portavoce dell’esecutivo, Steffen Hebestreit, ha spiegato che il governo tedesco non ha al momento ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione per le forniture di Leopard 2 all’Ucraina.
“Ci sono procedure per questo”, ha affermato, assicurando che richieste di quel tipo verrebbero esaminate con rapidità e con attenzione.
Berlino non conferma le notizie diramate dai media sulle presunte reazioni negative degli Stati Uniti verso la Germania per la sua esitazione sulle consegne di armi all’Ucraina.
Hebestreit ha dichiarato oggi di non poter confermare la presunta arrabbiatura del governo degli Stati Uniti né nei contenuti né nei toni che sono stati descritti.
I colloqui con gli Stati Uniti, ha aggiunto, sono stati continui e costruttivi. In quella sede avviene un chiaro scambio di posizioni.
Il cancelliere Olaf Scholz – ha aggiunto, secondo quanto riporta la Bild – continua a sostenere uno stretto coordinamento con Washington.
Fornire all’Ucraina decine di carri armati occidentali contro le migliaia che ha la Russia non risolve il problema, ma motiva l’esercito, sostiene Volodymyr Zelensky in un’intervista al canale televisivo tedesco Ard.
“Dal momento che l’esercito russo, che ha mille carri armati, è contro di noi – ha spiegato – nessun Paese risolve il problema decidendo di dare 10 carri armati, 20, 50. Fanno una cosa molto importante: motivano i nostri soldati a combattere per i propri valori. Perché dimostrano che il mondo intero è con noi”.