Ucraina, l’Ungheria: non siamo in guerra con nessuno. Orban pone il veto sulle sanzioni Ue

27 Gen 2023 16:12 - di Silvio Leoni
Orban

Il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, ha anticipato che porrà il veto a sanzioni dell’Unione europea contro il settore del nucleare russo e ha anche precisato che l’invio di carri armati, da parte dei Paesi Occidentali, implica la loro “partecipazione diretta” alla guerra.

Kiev sta esercitando pressioni sugli alleati per l’introduzione di sanzioni contro Rosatom, l’agenzia per l’energia nucleare russa coinvolta nello sforzo di riarmo russo.

Orban ha anche indicato la guerra come la ragione dell’aumento dell’inflazione.

Per noi l’Ungheria viene prima di tutto, per questo non siamo in guerra con nessuno. E’ interesse del Paese è rimanere fuori dalla guerra. Non bisogna internazionalizzarla. Il nostro governo sta adottando misure per impedire che l’Ungheria sia coinvolta nella guerra”, ha dichiarato Orban.

Il Consiglio Ue ha prorogato per sei mesi, fino al 31 luglio 2023, le sanzioni con misure restrittive riguardanti settori specifici dell’economia russa.

Introdotte per la prima volta nel 2014 in risposta alle azioni della Russia che destabilizzavano la situazione in Ucraina, le sanzioni sono state ampliate dal febbraio 2022, dopo l’aggressione militare della Russia contro l’Ucraina.

Oggi le sanzioni consistono in un ampio spettro di misure settoriali, comprese le restrizioni al commercio, alla finanza, alla tecnologia e ai beni dual use, all’industria, ai trasporti e ai beni di lusso.

Riguardano anche il divieto di importazione o trasferimento di petrolio greggio trasportato via mare e di alcuni prodotti petroliferi dalla Russia all’Ue, la rimozione dal sistema di messaggistica Swift di diverse banche russe e la sospensione delle attività di trasmissione e delle licenze di diverse emittenti sostenute dal Cremlino .

Intanto il collegio dei commissari europei si appresta ad incontrare, il prossimo 2 febbraio, il governo ucraino a Kiev.
Ursula von der Leyen e diversi membri del collegio, tra cui i vicepresidenti Valdis Dombrovskis, Margrethe Vestager, Margaritis Schinas e il commissario Paolo Gentiloni avranno incontri bilaterali con membri del governo ucraino.

Commenti

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  • Corrado Bassanese 28 Gennaio 2023

    Carissima Gioegia: è da imitare.

  • G .Govoni 28 Gennaio 2023

    Sono d’accordo col governo ungherese, dobbiamo lavorare per la pace e questo non vuol dire andare in guerra come stiamo facendo adesso per tutelare gli interessi degli americani.
    Per quanto riguarda Bruxelles c’è molto da cambiare soprattutto non limitare la nostra sovranità.
    Il mio è il pensiero di molti quindi cari politici riflettete…..

  • Filippo ARPAIA 28 Gennaio 2023

    28.01.’23
    Bene Orban: non più Guerre, non più sanzioni lo vuole la nostra Costituzione!!! Nel 1943 con un milione di bombe, gli USA, senza necessità spianarono la città di Foggia, che ebbe 20.000 morti, nella mia famiglia se ne contarono una ventina e l’attività commerciale di famiglia distrutta. Senza contare rapine e stupri da parte delle truppe d’occupazione. Ci sono voluti 20 anni per risollevarci.
    Zelensky si diverte con la guerra, ma noi no! L’invadenza di questo imprudente slavo/russo, non ha limiti. Salvini e Berlusconi, hanno ragione, noi vogliamo la pace ad ogni costo! La guerra in Ucraina costa all’UE 1,5 MM USD/giorno, il buco di bilancio creato ammonta a 50 MM USD. Abbiamo da pensare ai nostri 10 milioni di poveri. E se chiedessimo le dimissioni dei guerrafondai Ursula von der Leynen e Stoltemberg?

  • Rodolfo 28 Gennaio 2023

    Orban ha ragione. L’Europa e l’Italia seguono come servi le decisioni USA che hanno noti e ben consolidati interessi strategico commerciuali in Ukraina e continuano ad armare Zelensky irresponsabile presidente ukraino. Vogliamo andare in guerra contro la Russia? Mandiamo armi.
    europee. Come pensate che Zelensky ripagherà gli USA per i miliardi di dollari di armi ricevute? Posto che Putin ha invaso l’UKraina, vedete le motivazioni storiche del perchè è arrivato a tanto, si doveva restare fuori dal conflitto locale e costringere Zelensky a mediare. Invece si è preferito dare spazio all’attore travestito da presidente, imposto agli USA.