Ucraina, Putin ordina la tregua per il Natale ortodosso: «Lo faccia anche Kiev»
Ci sarà in Ucraina l’auspicata tregua per il Natale ortodosso, che cade domani. Secondo quanto riferito dall’agenzia Tass, che ha citato una nota del Cremlino, infatti, Vladimir Putin ha dato istruzione al ministro della Difesa di cessare le ostilità «lungo l’intera linea di contatto nella zona dell’operazione militare speciale» dalle 12 del 6 gennaio alle 24 del giorno successivo. La decisione arriva su sollecitazione del patriarca Kirill, che aveva lanciato un appello al presidente russo chiedendogli di consentire a tutti di celebrare la festività.
Putin ordina la tregua per il Natale ortodosso e chiede all’Ucraina di fare lo stesso
«Sulla base del fatto che un gran numero di cittadini che si professano ortodossi vive nelle aree delle ostilità, chiediamo alla parte ucraina di dichiarare un cessate il fuoco e dare loro l’opportunità di partecipare alle funzioni della vigilia di Natale, così come nel giorno della natività di Cristo», si legge ancora nella nota. La prima risposta giunta da Kiev, però, è stata un invito a tenere «l’ipocrisia per voi». «Primo, l’Ucraina non attacca il territorio straniero e non uccide i civili, come fa la Federazione russa. L’Ucraina distrugge solo i membri dell’esercito di occupazione sul suo territorio. Secondo, la Russia deve lasciare i territori occupati, solo allora ci sarà una “tregua temporanea”», ha replicato Mikhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensnky.
La telefonata con Erdogan, che poi sente anche Zelensky
Prima di dichiarare la tregua natalizia, Putin aveva avuto un colloquio con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, il quale aveva auspicato un «cessate il fuoco unilaterale» da parte russa per sostenere gli sforzi per giungere a una pace in Ucraina. Erdogan oggi ha sentito anche il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, riferendogli che «la Turchia è pronta ad assumersi il compito di facilitare e mediare per raggiungere una pace duratura» con la Russia e Ucraina.
La Turchia si offre come mediatrice per una «pace duratura tra Russia e Ucraina»
Nel corso del colloquio, ha riferito in una nota la presidenza turca, i due leader hanno parlato di aiuti umanitari, del sostegno energetico della Turchia all’Ucraina e degli sviluppi legati all’accordo sul corridoio del grano. Sottolineando poi che il lavoro sullo scambio di prigionieri continua, Erdogan ha offerto il contributo a livello diplomatico del suo Paese anche per accelerare il processo relativo alla messa in sicurezza della centrale nucleare di Zaporozhzhia. «Sono contento di sapere che la Turchia è pronta a partecipare all’attuazione della nostra formula di pace», ha scritto su twitter Zelensky, dopo il colloquio telefonico con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, riferendo a sua volta i temi del colloquio e soffermandosi sulla «cooperazione sulla sicurezza, in particolare a Zaporizhzhia, dove non dovrebbero esserci invasori».