Un’altra lagna pseudofemminista: le non madri che si sentono “giudicate”. Chiara Francini fa da apripista
“Io sono serena, ma la risposta potrebbe essere sì. E’ capitato”. Così Chiara Francini, che si appresta ad esordire da coconduttrice di Sanremo, nella quarta serata del festival, risponde in un’intervista a ‘Leggo‘ a chi le domanda se si sia mai sentita guardata in modo diverso perché non ha ancora figli. E già intravediamo dietro questa risposta un’altra lagna pseudofemminista: quelle che non hanno figli e che si sentono giudicate male dalla società o magari hanno solo sensi di colpa irrisolti o magari non sanno che dire e si inventano presunte persecuzioni moraleggianti.
“E’ la disarmonia della cultura che riflette la società: da una parte è giusto realizzarsi e fare carriera, dall’altra c’è l’eco che ci rimbomba dentro che ci fa sentire sbagliate se non diventiamo madri”, aggiunge Chiara Francini. Ma chi, esattamente, la fa sentire “sbagliata”? E’ ancora lecito dire che in Italia si fanno pochi figli senza che la Francini si senta giudicata o turbata o offesa? Si potranno chiedere politiche di aiuto alla maternità o denunciare le conseguenze nefaste di un progressivo invecchiamento della popolazione? Tra l’altro, visti i dati sulle nascite in Italia, questa “disarmonia” contro cui l’attrice punta l’indice non pare così pressante. Insomma, tantissime italiane scelgono di non diventare madri senza farsi troppi problemi. Francini denuncia una cultura familista che la fa sentire sbagliata mentre imperversa una cultura che nega valore alla maternità.
La Francini però ci tiene a polemizzare con la ministra della Famiglia e della natalità Eugenia Roccella la quale giudica l’aborto parte della libertà delle donne e aggiunge un “purtroppo”. Ecco il pensiero della Francini in merito: “In quel ‘purtroppo’ c’è esattamente tutta la discrasia contemporanea. In quel ‘purtroppo’ si parla di libertà, ma l’aborto è considerato atto di libertà crudele. In quel ‘purtroppo’ c’è la mancata alfabetizzazione che vive in noi donne”. No, non c’è la mancata alfabetizzazione in quel purtroppo ma la differenza tra chi considera l’aborto un diritto e chi lo giudica una scelta dolorosa (crudele lo dice la Francini, Roccella non l’ha detto).
Infine, alla domanda se nella sua carriera, le sia mai successo di subire o assistere a situazioni di violenza, l’attrice risponde: “No, mai. E se mi fosse successo avrei sicuramente denunciato. Perché bisogna denunciare. Io sto dalla parte delle donne”.