Uto Ughi demolisce i Maneskin: “Non fanno musica. Sono un’offesa alla cultura e all’arte” (video)
I Maneskin? “Sono un’offesa alla cultura e all’arte”: parole non di un musicista qualunque ma del leggendario violinista Uto Ughi, che oggi, a Siena per la presentazione degli appuntamenti del centenario dell’Accademia Musicale Chigiana, si è espresso così nei confronti della band romana ormai lanciata nell’olimpo della musica mondiale.
Ughi, che era presente all’incontro in qualità di direttore artistico degli eventi musicali speciali per l’Accademia musicale Chigiana, ha sottolineato: “Non ce l’ho particolarmente con i Maneskin, penso che ogni genere ha diritto di esistere”. Ma “quando fanno musica e non quando urlano e basta”.
Il maestro Uto Ughi, che ha iniziato a studiare musica a dieci anni e che usa come strumento un violino più unico che raro, uno Stradivari del 1701, ha poi sottolineato come “nelle scuole ci sia una grave carenza per l’istruzione musicale dei giovani, emergono lacune spaventose”.
Uto Ughi: “Il loro genere ha diritto di esistere, ma loro urlano e basta”
Proprio stasera, a Roma, a Palazzo Brancaccio, i Maneskin hanno in programma un evento-cerimonia, organizzato da Spotify Global, per la presentazione del loro album ‘Rush!’, che li vedrà unirsi in un ‘matrimonio’ laico davanti ad un officiante d’eccezione. A sposare la band, secondo quanto rivelato dall’Adnkronos, sarà l’ex direttore creativo di Gucci, Alessandro Michele, grande amico dei quattro musicisti romani.
“Quando l’Accademia Chigiana e il Comune di Siena – ha precisato il maestro – mi hanno chiesto di assumere il ruolo di direttore artistico degli eventi del Centenario ho provato una grande emozione. Mi ha riportato alle origini quando entravo in tutte le classi per ascoltare i grandi maestri. Segovia, Enescu, Celibidache, Cortot… avevo 10 anni. Assorbivo le suite di Bach per violoncello suonate da Casals come se ricevessi un dono. All’Accademia Chigiana ho imparato molto, poi vi sono ritornato come insegnante per trasmettere ad altri quello che avevo ricevuto. Ora questo nuovo incarico di direttore artistico è il completamento di questo percorso. Distanza siderale dalla rockband romana, nata come gruppo amatoriale, arrivato agli apici del successo grazie alla trasmissione tv X Factor, quindi a Sanremo e poi esplosa a livello globale dopo la vittoria all’Eurofestival.