Vatileaks 2, la Chaouqui chiede la revisione del processo: nuovi elementi legati alla vicenda Orlandi

12 Gen 2023 10:49 - di Silvio Leoni

Francesca Chaouqui si appresta a chiedere la revisione del processo Vatileaks 2 – lo scandalo della fuga di notizie riservate dalla Santa Sede sulle spese economiche della del Vaticano avvenuta nei primi giorni di novembre del 2015 – convinta che siano “emersi nuovi elementi di prova” con cui dimostrare, “per tabulas” la sua innocenza.

La Chaouqui ha dato dunque mandato allo studio dell’avvocato professor Alfredo Ottaviani, avvocato rotale per instaurare un processo di revisione della sentenza che l’ha vista condannata nel processo Vatileaks 2 a 10 mesi di reclusione, con pena sospesa.

L’altro imputato condannato assieme alla Chaouqui fu monsignor Lucio Ángel Vallejo Balda per il quale i giudici vaticani decretarono una condanna a 8 mesi ma, successivamente, il 20 dicembre 2016, papa Francesco ha concesso la libertà condizionale al monsignore.

In una nota si spiega che “nelle prossime ore sarà reso noto il nome dell’avvocato penalista italiano che assisterà Francesca Chaouqui, già individuato e in attesa della formalizzazione della nomina”.

Questi nuovi elementi di prova confluirebbero, secondo la Chaouqui, nel fascicolo aperto dal Tribunale Vaticano sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi e pertanto, non costituirebbero più elementi coperti da segreto pontificio.

“Nei prossimi giorni lo stesso atto di revisione verrà depositato presso gli uffici competenti“, conclude la nota.

Calabrese di origini marocchine, già componente della Cosea, la Commissione referente sulle attività economiche della Santa Sede, Francesca Immacolata Chaouqui venne arrestata e, poi, subito scarcerata dopo che si era dichiarata disponibile a collaborare alle indagini.

Soprannominata dai giornali la “papessa“, venne accusata di aver passato le informazioni riservate a due giornalisti, Gianluigi Nuzzi, del Giornale, ed Emiliano Fittipaldi, dell’Espresso – anch’essi poi indagati, processati e, successivamente assolti – i quali diedero alle stampe due libri, “Via Crucis. Da registrazioni e documenti inediti la difficile lotta di Papa Francesco per cambiare la Chiesa”, di Gianluigi Nuzzi, e “Avarizia, di Emiliano Fittipaldi.

Oltre alla Chaouqui e a monsignor Vallejo Balda, alla sbarra finirono anche Nuzzi, Fittipaldi e anche Nicola Maio, Segretario Esecutivo della Cosea, poi risultato completamente estraneo alla vicenda.

Maio, Nuzzi e Fittipaldi furono poi assolti. Condannsti, invece, la Chaouqui eVallejo Balda.

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