Vino, Lollobrigida: noi, alleati con Francia e Spagna contro l’oscenità delle etichette irlandesi
Altro che il vino: a nuocere alla salute sono le bugie e le etichette allarmistiche che le rilanciano. Sul punto il titolare del dicastero dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, non solo non ha dubbi. Ma sta conducendo in prima linea una battaglia politica e socio-culturale di levatura internazionale e di rilevanza imprenditoriale. Una causa che, ancora questa mattina – intervenendo alla premiazione della settima edizione del bando “Coltiviamo agricoltura sociale” nella sede di Confagricoltura – il ministro ha rilanciato, facendo anche riferimento a alleati e avversari europei. Francia e Spagna, tra i Paesi accomunati dalla stessa sfida, l’Irlanda la controparte da affrontare.
Vino, Lollobrigida: «Con Francia e Spagna contro l’oscenità delle etichette irlandesi»
Così, partecipando all’evento in Confagricoltura, Lollobrigida ribadisce con chiarezza: «L’Irlanda scrive sulle etichette un’oscenità, che il vino fa male, per chiudere il mercato ai nostri prodotti. Ma sono gli eccessi di vino che fanno male. Con Francia e Spagna stiamo lavorando ad un documento per contrastare questo modello». Una sfida, ha ribadito negli ultimi giorni il ministro, che può rappresentare una ulteriore spinta all’export contro modelli di consumo che non sono utili alla salute. Secondo Lollobrigida, allora, «dire che il vino nuoce gravemente alla salute significa negare l’evidenza».
Lollobrigida, altro che il vino: «Le bugie nuocciono gravemente alla salute»
E confermando contestualmente che: «Le bugie nuocciono gravemente alla salute. E sosterremo in ogni modo non solo azioni di difesa rispetto all’aggressione di etichettature fasulle. Ma faremo tutte le azioni promozionali per spiegare ad ogni livello quali sono i benefici della dieta mediterranea, nella sua complessità, e dei prodotti della nostra nazione». Un discorso che, tra prospettive e progettualità, il ministro Lollobrigida è tornato ad affrontare nella sua interezza e complessità, declinandolo anche al tema della distribuzione e degli acquisti.
Acquisti di beni primari e aumento dei prezzi: sconti e aiuti per le fasce più deboli
Pertanto, a proposito dell’intervento che ha stanziato nella manovra un fondo di 500 milioni di euro per aiutare le fasce più deboli agli acquisti di beni primari a fronte dell’aumento dei prezzi, a margine della premiazione dei vincitori del bando “Coltiviamo agricoltura sociale” il ministro ha sostenuto: «La distribuzione può intervenire con una scontistica aggiuntiva rispetto a quello che noi stanziamo, perché è evidente che ci deve essere un beneficio che conseguono i cittadini attraverso la mediazione dello Stato».
«Mettere in condizione i cittadini di poter spendere, è un vantaggio per tutti»
E ancora. «Dobbiamo provare ad utilizzare le risorse a disposizione, che non sono mai sufficienti, per cercare di attrarre in nome anche della buona volontà degli operatori di settore. Perché un’economia debole svantaggia tutti, e lo comprendono anche coloro che devono beneficiare come imprese degli acquisti». Per Lollobrigida, quindi, «cercare di far crescere la ricchezza. E mettere in condizione i cittadini di poter spendere, è un vantaggio per tutti. Cerchiamo di lavorare su questo – ha aggiunto –. Se ci si riuscirà, agiremo con queste modalità. Altrimenti ne utilizzeremo altre che mettano comunque in condizione di sostenere il più possibile i più deboli. Che poi è l’obiettivo che ci siamo posti con questo intervento».
Lollobrigida, l’importanza della coesione sociale
Quanto alla platea di italiani interessata, il ministro ha risposto che «è in corso una valutazione con l’Anci e l’Inps per individuare una platea a cui dare un sostegno decente. Che non sarà risolutivo. Ma che vuole essere un segnale di attenzione e un aiuto per garantire di redistribuire quello che è possibile. Sperando in futuro in interventi ancora più forti». E oltre al fine, il ministro ha chiarito anche metodologie e strategie per arrivare a conseguirlo. Puntando, per esempio, sull’importanza della coesione sociale e della sostenibilità sociale, oltre che economica, del settore agricolo.
«Sostenibilità sociale oltre che economica per redistribuire ricchezza»
E allora, soffermandosi su approcci e mezzi, Lollobrigida ha parlato dell’azione che il Masaf «intende sostenere per una valorizzazione complessiva e un aumento della disponibilità a dare una mano ai più deboli». Bisogna ragionare sulla «coesione sociale per aiutare a costruire un’idea di nazione che svolga attività imprenditoriale, che è un obiettivo sano, ovvero far crescere la ricchezza. Ma è ancora più importante che la ricchezza poi vada redistribuita» ha sottolineato il ministro.
L’importanza del sostegno alle imprese nel mondo dell’agricoltura
«Il modello Italia deve prevedere un grande sostegno alle imprese nel mondo dell’agricoltura. Un terreno in cui si può individuare una grande potenzialità attuale, che va riscoperta nel sistema economico nazionale. Un sistema dove, per troppo tempo, è stata considerata un’attività di secondo piano. Con conseguenti scelte strategiche che, alla luce di ultimi eventi – il Covid e la guerra in Ucraina – si sono rivelate sbagliate».