Vino, Lollobrigida: “Sulle etichette accordo con Francia e Spagna”. E regala una bottiglia al collega irlandese
Ha incontrato il suo omologo irlandese e gli ha regalato una bottiglia di vino, perché il problema non è il consumo, ma il suo eccesso. Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, da Bruxelles rilancia la battaglia italiana, e non solo, contro la decisione di Dublino di introdurre un’etichettatura per le bevande alcoliche, vino compreso, che prevede avvertimenti sui presunti rischi per la salute associati al consumo. «È un fatto di misura, di quantitativo del prodotto che fa la differenza. Non si può fare un ragionamento con l’accetta», ha avvertito Lollobrigida, spiegando ai aver trovato il collega Charlie McConalogue «non ostile», sebbene abbia precisato che la questione è anche competenza del dicastero della Salute.
L’Italia ha preparato un documento comune con Francia e Spagna
Sul tema l’Italia ha preparato insieme a Francia e Spagna un documento comune, che, ha chiarito Lollobrigida, dovrebbe essere sottoscritto anche da «altri Paesi». Del documento, ha chiarito il ministro, «ho parlato anche con il collega greco e la collega portoghese», per avere «una posizione comune tesa a informare correttamente, ma non a danneggiare delle produzioni guardando solamente ad un aspetto della produzione stessa». Inoltre, visto il ruolo che svolge in questa vicenda il ministero irlandese della Salute, Lollobrigida ha già fissato, per martedì, un incontro con il collega Orazio Schillaci. «Abbiamo un autorevolissimo ministro della Salute in Italia, il professor Schillaci, che mi potrà aiutare a spiegare al suo collega irlandese quali sono le ragioni per cui difendiamo il vino», ha sottolineato il titolare di via XX settembre, aggiungendo che «spesso nella comunicazione si riduce l’argomento alla difesa di un mercato». «Io credo che l’Europa – ha chiarito – debba fare un salto di qualità: l’Europa non è solo mercato, è e deve essere sempre di più capacità di rispettare culture, tradizioni spesso legate all’enogastronomia».
Non si può condannare il consumo per condannare gli eccessi
Lollobrigida, quindi, ha ricordato che in alcune nazioni europee «l’uso di alcol è molto superiore alla media mondiale». «È un fatto noto, per cui capisco che l’Irlanda si concentri su questo argomento. Noi sottolineiamo quanto sia necessario condannare gli eccessi, cioè spiegare a tutti i livelli che bere poco, con moderazione, non provoca danni. Noi diciamo che può portare anche benessere». «Anche l’abuso di acqua – ha quindi aggiunto il ministro – può provocare problematiche all’uomo e addirittura portarlo al decesso, in quantitativi esasperati. Evidentemente è un paradosso», ma questo fatto «non ci mette nella condizione di scrivere sulle bottiglie d’acqua» degli avvertimenti, «bensì di studiare e di sapere che l’eccesso di qualsiasi sostanza può provocare danni».
Lollobrigida: «Anche sul vino serve una informazione corretta»
«Quello che chiediamo – ha quindi chiarito Lollobrigida – è un’etichetta che non specifichi che “il vino danneggia la salute”, ma in cui si specifichi che quello che eventualmente fa danni è l’eccesso», illustrando anche «quello che fa di positivo», un po’ come il «bugiardino» dei farmaci. «È la differenza che passa tra una dicitura che in maniera imperativa dà l’idea di un prodotto negativo e un’etichetta che, invece, informa in maniera più idonea la persona. È la persona che ha capacità di discernimento: riconosciamo la soggettività delle scelte e la persona, quindi, deve essere messa in condizione di avere un’informazione completa, non parziale. E scrivere in etichetta che “il vino nuoce alla salute” – ha concluso Lollobrigida – è una informazione parziale».