Vino, pioggia di critiche su Antonella Viola: “Se si consuma con buonsenso è un collante sociale”
Il fuor d’opera dell’immunologa Antonella Viola sul vino scatena reazioni a catena. E tutte negative. Dopo la replica puntuale del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, oggi è la volta dei medici. Che sostengono che non è l’uso del nettare di Bacco a fare male, ma l’abuso.
Vino, i medici contro Viola: un bicchiere al giorno non fa danni
“Può esserci un danno cerebrale con un abuso enorme e prolungato di alcol. In questo caso i neuroni piano piano diminuiranno, ma parliamo di grandi bevitori. Che hanno una dipendenza dall’alcol. Un normale consumo di vino, un bicchiere ogni tanto a cena con gli amici, non può arrivare a fare danni al cervello”. Così all’Adnkronos Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed epidemiologia della Facoltà di Medicina e chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. “Da un punto di vista epidemiologico, comunque, i danni maggiore dall’abuso di alcoli si vedono sulle funzioni epatiche, sulla cirrosi e sul diabete, meno sul cervello. Il rischio maggiore è poi collegato al consumo di alcolici pesanti, come i drink”, precisa Ciccozzi demolendo la tesi della Viola. Che aveva accostato il vino al cancro della mammella.
Minelli: è un collante sociale, alfiere della cultura locale
Non la pensa diversamente l’immunologo Mauro Minelli, docente di Dietetica e nutrizione umana all’università di Bari. “Il vino non è solo una bevanda”, dice l’Adnkronos. “Men che meno una minaccia per la salute umana se consapevolmente consumato. Ma è un collante sociale, un pretesto di convivialità, un alfiere della cultura locale. Varrà la pena non dimenticarlo quando, spente le luci della ribalta, commenteremo alla fine che, fortunatamente, tutto si è ancora una volta concluso ‘a tarallucci e vino’. A meno che non si voglia sancire il conio di un inglorioso paradosso alla rovescia”.
Ue: nessuno è contro il vino. Ma il rischio per la salute c’è
Nel bel mezzo del dibatto in Italia arriva la parola del portavoce della commissione per la Salute della Ue. “Nessuno è contro il vino. Io amo il vino e penso che tutti amiamo un bel bicchiere di vino. Ma il piano europeo per battere il cancro mira ad evitare il consumo dannoso di alcool”. Così durante il briefing quotidiano a Bruxelles sulla decisione dell’esecutivo Ue di non opporsi alla legge irlandese. Che impone di apporre “avvertenze sul presunto rischio per la salute su tutte le bevande alcoliche”, vino incluso. La procedura dal punto di vista della Commissione è chiusa, aggiunge. “In assenza di un’opinione negativa, la Commissione non deve più intervenire”.