Anarchici, preoccupa l’escalation dopo gli scontri di Milano. FdI: “Qualcuno esaspera i toni”
Scandendo gli slogan “Fuori Alfredo dal 41 bis”, “il 41 bis è tortura” e “fuoco ai Cpr” gli anarchici replicano a Torino. Il bilancio degli scontri di Milano di sabato è stato grave, con sei poliziotti feriti, 12 fermati e la città messa a ferro e fuoco. I sostenitori di Cospito che vogliono abolire il 41 bis si sono riuniti in presidio in piazza Cln, in centro a Torino, e si sono mossi in corteo diretti al Centro per il rimpatrio torinese. Alla manifestazione hanno partecipando circa 300 persone. La tensione è salita subito e la preoccupazione per un’ulteriore escalation cresce, «perché non stiamo tutti dalla stessa parte».
Anarchici, Santanchè: “Preoccupa l‘escalation. C’è chi usa toni inappropriati”
È fortemente preoccupata il ministro del Turismo Daniela Santanché. «Se fossimo invece tutti coesi a salvare la sicurezza della nostra nazione, a non cedere a ricatti saremmo più forti. Qualcuno, invece, ha delle uscite che, secondo me, non sono appropriate, perché questo non è un attacco al governo ma è un attacco allo Stato”, dice a gran voce il ministro. Il rischio di un’escalation cresce: «Una preoccupazione grande perché abbiamo visto che si stanno mettendo insieme realtà diverse: terroristiche, anarchici, centri sociali, quindi la preoccupazione c’è». Sotto gli occhi ci sono gli scontri che si sono verificati a Milano durante il corteo in sostegno dell’anarchico Alfredo Cospito, il detenuto in sciopero della fame da 115 giorni per protestare contro il regime carcerario del 41 bis. Gli 11 anarchici sono ora in questura a Milano dopo gli scontri nel corteo. I reati per i quali sono stati denunciati dalla questura sono, a vario titolo, di danneggiamento, devastazione e saccheggio; oltre che violenza, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi improprie. Diversa l’età dei denunciati, alcuni già noti alle forze dell’ordine, così come l’area geografica di appartenenza: ci sono esponenti dell’area anarchica milanese, ma anche provenienti da Sondrio, Torino e Trento.
Anarchici, contestato Nordio al corteo di Torino
Al corteo torinese hanno partecipato in 300. Tra loro anche attivisti provenienti da altre città. Hanno marciato per le vie del capoluogo piemontese cambiando più volte percorso. Inizialmente diretti al Cpr, hanno a più riprese tentato di tornare in centro città da dove erano partiti. Ma l’ingente schieramento di forze dell’ordine lo ha impedito chiudendo tutti gli accessi. Durante il corteo molti gli slogan contro i Cpr, il 41 bis, le forze dell’ordine e il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Cortei per abolire il 41 bis
Ha ragione Daniela Santanché a tenere desta l’attenzione su un’inasprimento dei toni e un’estensione a macchia d’olio della protesta contro lo Stato. A soffiare sul fuoco, oggi, gli ‘stati generali dei Radicali italiani: «La procura generale della Corte di Cassazione ha depositato una richiesta di annullare il regime di 41 bis per l’anarchico Alfredo Cospito. Dopo la conferma incomprensibile del regime da parte del ministro Nordio oggi c’è l’occasione per lo Stato di smettere di utilizzare la carcerazione del 41 bis fuori dal dettato di legge, quindi in modo violento. La violenza di Cospito si somma a quella dello Stato, non si elide», così in una nota che attizza gli animi Massimiliano Iervolino, Giulia Crivellini e Igor Boni, segretario, tesoriera e presidente di Radicali Italiani.
La minaccia dei Radicali italiani, la denuncia di De Corato
I toni si esasperano: «Se cercate un martire presto lo avrete e sarete corresponsabili delle conseguenze nefaste che si preparano. Lo abbiamo scritto al ministro Nordio in molte centinaia di mail spedite da dirigenti e militanti radicali. Lo ribadiamo oggi quando il cronometro sta per finire il suo giro», conclude la nota. Intanto a Milano si contano i danni procurati dagli anarchici scatenati nelle vie cittadine. Bene ha fatto Riccardo De Corato di FdI a raccogliere il grido di dolore dei sindacati di polizia che da tempo chiedono che sia inserito nel codice penale il reato di “terrorismo di piazza”. Intanto, le condizioni di Alfredo Cospito, sabato trasferito “in via precauzionale” dal carcere di Opera all’ospedale San Paolo di Milano sono “stabili”. E appaiono lontane dal momento in cui si dovrà discutere dell’ipotesi di alimentarlo contro la sua volontà. «Il monitoraggio nei suoi confronti continua a essere costante», spiega una fonte all’Adnkronos. I giudici del tribunale di Sorveglianza «stanno valutando una nuova visita», dopo quella dello scorso 2 febbraio, per verificare da vicino lo stato di salute del detenuto.