Angelo Duro in mutande e il gestaccio sul palco di Sanremo. Il web si indigna: “Mezza cartuccia volgare”

9 Feb 2023 9:43 - di Federica Argento
Angelo Duro Sanremo

Rimanere in mutande davanti alla platea dell’Ariston e salutare la sua performance con il dito medio alzato. Questo ha fatto il “comico” Angelo Duro. Amadeus aveva avvisato: “Invito a cambiare canale chi si indigna, chi si scandalizza. Cambiate canale e andate a dormire! E’ una scelta libera. Non avete cambiato canale? Allora beccatevi Angelo Duro”. Ma l’avvertimento del conduttore appare stucchevole e inutile. Quando sale sul palco il comico che fa della provocazione volgare  la sua cifra stilistica il risultato è scontato. E così, sul palco dell’Ariston è arrivato, in un orario notturno super ‘protetto’, il comico  che si autodefinisce “comico immorale”. Dice di essere all’insegna della “vera trasgressione”, che appare più stantia che mai. “Io trasgredisco, non ho tatuaggi e dico ca***te da sobrio perché sono astemio. E le sparo comunque”. Quindi, per mostrare il suo corpo coperto “solo dai nei”, si slaccia la cintura e sfida: “Non ci credete?”. E giù i pantaloni, e su la maglietta. Il comico resta in mutande.

Angelo Duro, il web lo massacra: “Mezza cartuccia…”

Uno spettacolo pietoso. Si può dire, o Amadeus con il suo coretto di adulatores si offenderà ? E’ ancora possibile infrangere il fronte dell’unanimismo? O il conduttore risponderà come ha fatto con Salvini che da quattro anni ce l’abbiamo con lui? E del resto i commenti sui social sulle pagine del Festival di Sanremo 2023 parlano chiaro: “Questo è il festival delle mezze cartucce trasgressive e immorali, portatrici di pessimo esempio per la nuova generazione. Si vergognino produttori e presentatori che antepongono i loro guadagni all’etica e al buon senso”, scrivono gli utenti social con varie sfumature. “Sanremo Platea di volgari e ignoranti”, scrive un altro. E certo, dopo avere assistito ai tre calibri da Novanta – Ranieri, Morandi, Albano- che hanno galvanizzato un momento irripetibile, scadere nello spogliarello di Angelo Duro è proprio tosto, indigeribile. Così come passare da un momento alto, come il monologo dell’attivista iraniana Pegah, accompagnata da Drusilla Foer, alla volgarità di Duro non è stato certo geniale. Il pubblico di Sanremo e il popolo social sono ancora imbufaliti per lo scempio fatto da Blanco dei fiori sanremesi. Figurarsi vedersi propinare per forza Angelo Duro.

Angelo Duro porta la volgarità come cifra stilistica a Sanremo…

Il quale si è scagliato contro l’omologazione, dice lui. Spiega di aver avuto successo perché secondogenito: “Ho fatto tesoro di tutte le cazzate fatte da mio fratello più grande. Ho avuto la strada spianata”, come Amerigo Vespucci che in America ci è arrivato dopo Colombo ma gli ha dato il nome. Poi parla della vita di coppia e consiglia di non essere ipocriti e di “andare a putt…”. “Questo salva la coppia. Non quelli che fanno le corna segretamente con l’amica della moglie”, sottolinea con tono scostante e voce stentorea, prima di abbandonare il palco alzando il dito medio verso il pubblico. Che dire? Scrive bene un altro utente dei social: “Bah, leggete Bukowski e poi riparliamo di questo non so nemmeno chi sia”…. Un altro: “E’ riuscito a combinare il non far ridere con il non far riflettere…”. Commento di Amadeus: “Forse stasera sarà decollata la sua carriera ma magari è finita la mia”, esclama con il sorriso d’ordinanza il conduttore, all’uscita del comico. Il quale ha osato persino lamentarsi di essersi esibito a tarda ora….

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