Attenzione, dietro la silhouette di Elly Schlein c’è il retropalco dei vecchi capitribù dem
Quanto vale, nel piccolo mondo della politica italiana, l’elezione a leader del Pd di Elly Schlein? Cosa significa per la destra al governo ? Va fatta un’analisi, depurata da pregiudizi, da sarcasmo e livori senza senso. É vero: c’è un attraversamento a sinistra del “fenomeno Giorgia”.
Gli opposti si attraggono, si imitano?
Questo il primo punto, osservato da molti, a modo loro. Io la vedo così: in una sorta di bipolarismo antropologico, l’arrivo “storico” di Meloni a Palazzo Chigi ha fatto della prima premier donna, una formidabile influencer della “rive gauche”. Ma non é un inedito assoluto. Accadde qualcosa di simile e contrario, nella dinamica collettiva, con la nascita del Pdl, come risposta alla formazione del Pd. Gli opposti si attraggono, si “imitano” ? Più semplicemente, si sprigiona una sorta di emulazione e reazione estetica, oltre che politica. Che coinvolge le comunità elettorali delle sponde opposte.
Schlein, leader di un Pd ego-eco?
La seconda questione. L’influenza c’è pure sotto un altro profilo, che ha origine nella logica dell’alternanza. Se voglio battere il mio contendente, devo essere quanto più “altro” da lui; un “doppio rovesciato”. Portatore di valori capovolti rispetto a chi mi voglio contrapporre. Elly é una “Giorgia ribaltata”: vuole esserne, nel suo campo, il simbolo sottosopra.
Una Giorgia ribaltata, un simbolo sottosopra
Alla donna, madre, italiana, come icona di valori “conservative”, lei oppone il suo universo di credenze “contro”. Inutile ripetere: sono segni che l’accompagnano fin troppo. Mi viene il sospetto che poi non sarà esattamente come (facilmente) tutti prevedono.
La terza riflessione riguarda l’inveramento nella nuova leader del messianico partito radicale di massa. Profetizzato da opposto e coincidente pensiero: da Augusto Del Noce a Pierpaolo Pasolini. Sarà ? Sarebbe l’ipotesi più probabile, come oggi si dice e si scrive.
Da Zurigo a New York per il Pd ego-eco
Un Pd “lib” e non “lab” é nella vocazione della neoeletta segretaria del Pd. Più liberazione, più diritti civili”, più ambiente; più “ego” e più “eco”. Da rotta Zurigo-New York, meno da periferie sociali e urbane; più da profumo di borghesia che si specchia “colta” e “progress”, che da odori di fabbriche, colletti blu e poveri cristi. Sarà davvero così ? Lo sarebbe “de plano” se Schlein avesse vinto da sola. Ma così non é stato, come tutti sappiamo.
Il retropalco dei capi dem dietro il profilo di Elly
Lei é la protagonista sul palco della minima rivoluzione dem; ma – come ci insegnano le pagine di August Cochin e Francois Furet sulla Grande Rivoluzione – nella meccanica dei rivolgimenti, dietro il proscenio e i suoi corpi esposti, c’è sempre un retropalco. Di suggeritori e sceneggiatori, di copioni coperti. Diciamo le cose come stanno: senza la regia attiva dei capicorrente – ombre cinesi visibili il tanto che basta – Elly non ce l’avrebbe fatta.
La persona giusta al momento giusto da adottare
Era la persona giusta, al momento giusto, da adottare; la Greta disponibile su cui puntare per perpetuare se stessi e il proprio potere. Ci sono riusciti. Operazione da “adattamento climatico”: i capitribù post-Dc e post-Pci hanno piegato alla bisogna le proprie culture. La controprova ? Ha vinto lei che aveva il sostegno loro, ha perso Bonaccini che, sottovalutandone ruolo e peso, pensava di sostituirli col partito dei sindaci. Governatori ed ex cacicchi imperituri alla Enzo Bianco. Sono questi i grandi sconfitti delle primarie.
La miscela esplosiva ha prodotto il disastro-Bonaccini
La combine tra la modernità della “silhouette” di Elly e le “società di pensiero” guidate da Franceschini, Orlando e Speranza, ha battuto il partito degli amministratori. Una miscela esplosiva che ha prodotto il disastro-Bonaccini, il “vittorioso” troppo annunciato, fatto saltare per aria a pochi metri dal traguardo.
Renzi è un coccodrillo con le fauci spalancate
Ma, ora, attendetevi correzioni di tragitto, iniezioni di realpolitik, misture ulteriori del nuovissimo col vecchissimo: questo voglio dire. Renzi é come un coccodrillo con le fauci spalancate, ma non ci giurerei possa consumare il pasto. Aspetterei e vedrei. Come la Schlein se la caverà sulla guerra in Ucraina; come gestirà lo spazio politico comune e sovrapponibile a quello di Conte. E altro.
Cercheranno di normalizzare la traiettoria
Ma statene certi: quelli proveranno ad aggiustarne la traiettoria, a normalizzarla. Ah dimenticavo, c’è chi oggi scrive: “Giorgia non è più la novità”; confonde l’essere “novità “ sullo scenario europeo e internazionale con il nuovo piccino – ad oggi, s’intende – che conferiscono primarie di partito fatte in casa. Lo sappiamo: lo scrive per partito preso. Da tempo. Tamquam non esset.