Berlusconi assolto: «Undici anni di fango e sofferenze, accuse infondate e danni enormi»

15 Feb 2023 17:39 - di Fulvio Carro
berlusconi assolto

«Sono stato finalmente assolto dopo più di undici anni di sofferenze, di fango e di danni politici incalcolabili, perché ho avuto la fortuna di essere giudicato da magistrati che hanno saputo mantenersi indipendenti, imparziali e corretti di fronte alle accuse infondate che mi erano state rivolte».  Sono le prime parole di Silvio Berlusconi dopo la sentenza definitiva per il caso Ruby-ter. “Il fatto non sussiste”, hanno deciso i giudici. E il Cav, sui social, posta una sua foto sorridente, in doppiopetto, stile ’94, con la scritta a caratteri maxi “Finalmente” alle spalle e il simbolo di FI. Ed è quella parola, “finalmente” che viene ripetuta da molti esponenti politici di centrodestra, perché il “tunnel giudiziario” è stato interminabile, per molti versi angosciante.

Berlusconi assolto, le parole dei leader del centrodestra

I leader della coalizione salutano con soddisfazione la sentenza. «L’assoluzione di Silvio Berlusconi è un’ottima notizia», afferma Giorgia Meloni. «Mette fine a una lunga vicenda giudiziaria che ha avuto importanti riflessi anche nella vita politica e istituzionale italiana. Rivolgo al presidente Berlusconi a nome mio e del Governo un saluto affettuoso». Matteo Salvini si sofferma sugli «anni di sofferenza, insulti e inutili polemiche» Berlusconi assolto «rende giustizia a un uomo che è stato attaccato tanto ingiustamente per motivi politici», commenta Antonio Tajani. «Nessuno di noi dubitava della sua innocenza.  Tutta la comunità di Forza Italia festeggia. Mi auguro possa vivere tranquillo”. L’esito di oggi del processo «mi pare la conferma che è stata tutta una montatura, il fatto non sussiste significa che è stata tutta una montatura».

Marina Berlusconi: «Una vicenda nata dal nulla»

«Una persecuzione del genere non si può cancellare così, con un colpo di spugna», dichiara in una nota Marina Berlusconi, presidente di Fininvest. «Anche perché questa vicenda, nata sul nulla e sul nulla portata avanti con furioso accanimento ideologico da una piccola ma potente parte della magistratura ha segnato e condizionato la storia e la politica del nostro Paese, la sua stessa immagine all’estero». Mi auguro – aggiunge – «che questa ennesima dimostrazione dei guasti provocati dalla faziosità e dall’odio coltivato contro l’avversario favorisca il processo di cambiamento, che i tribunali possano finalmente essere davvero per tutti aule di giustizia e non di lotta politica, che i cittadini possano guardare alle toghe con la fiducia che gran parte di esse meritano». Solo in questo modo, «credo, questa vicenda potrà forse risultare un po’ meno drammaticamente assurda».

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