Bettini: «Perché Pd non si è mai filato Ultimo? Non regaliamolo alla destra o alla Lega»

15 Feb 2023 13:52 - di Emanuele Valci
bettini ultimo

Ma che sinistra è? L’appello-critica di Goffredo Bettini, dirigente nazionale del Pd,  riguarda anche il mondo dello spettacolo. Non importa che i “progressisti” da decenni abbia le mani sul circuito della musica e che se non si è “dei loro”, molte porte vengono sbattute in faccia. Basti pensare a quegli artisti che non riescono a mettere piede al Festival di Sanremo solo perché non sono allineati a sinistra. Per lui c’è un calo di attenzione preoccupante. Parte da una considerazione: «Quando Ultimo è arrivato quarto a Sanremo la sala stampa, che è inserita tutta nel circuito correttezza-scorrettezza dell’ambito elitario, ha applaudito perché il cantante non era arrivato primo o secondo. Perché è successo questo?». L’occasione per parlarne è la presentazione del libro “A sinistra. Da capo”.

Bettini: sbagliato non coinvolgere Ultimo

«E perché noi, come Pd, non abbiamo mai filato – mentre ricordo che negli anni Settanta come Federazione dei giovani comunisti andavamo a cercare Barbarossa, Ramazzotti, Venditti cercando di coinvolgerli – questo ragazzo di borgata, che rivendica le sue origini popolari, che non ha tradito i suoi amici, che è completamente ostico al linguaggio corretto/non corretto perché lui vuole esprimere la sua dimensione, riempiendo gli stadi di tutta Italia?», ha proseguito Bettini.

Racchiusi nel fazzoletto corretto-non corretto

«Questo è il tema del Pd, lo fotografa. Cioè il fatto che noi ci siamo sempre più racchiusi nel fazzoletto di questa schermaglia tra corretto e non corretto, che ormai considera come corpi estranei quelli che veramente pulsano in modo autonomo e chiedono con rabbia nuovi spazi di libertà, senza volersi accasare in un partito», ha detto ancora il dirigente dem. «Questi giovani, che dovrebbero essere la benzina della nostra politica, l’elemento pulsante della nostra presenza nella società, li “regaliamo” alla Lega o alla destra. Questo è quello che sento veramente come il problema della sinistra: “attraversare” il diverso, non chiedergli di “apparecchiare la tavola” come vogliamo noi. Non perché debbano essere diversi o scorretti, ma perché sono così», ha aggiunto Bettini. Al quale bisognerebbe ricordare cosa accadde quando Salvini disse di tifare Ultimo e non Mahmood.

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