Bonus cultura, un’altra truffa da tre milioni. Sangiuliano: “Avevamo ragione, la App 18 va riformata”
Ancora furbetti del Bonus Cultura. Sono quasi 6mila, precisamente 5.852, tra il 2017 e il 2019, i neo-diciottenni che attraverso gli indagati, alcuni dei quali titolari di una libreria di Ercolano (Napoli), avrebbero monetizzato il loro bonus cultura. Procurando un danno economico al Mibact del valore di 2.850.000 euro. Alle nove persone destinatarie di altrettanti misure cautelari, alcune delle quali gestori, appunto, di una libreria di Ercolano (Napoli), la Procura di Napoli contesta a vario titolo, e tra l’altro, l’associazione a delinquere finalizzata alla truffa. E’ del tutto evidente che la volontà del ministro Gennario Sangiuliano di rimodulare e riformulare la cosiddetta app 18 ha ragioni più che fondate. Il nuovo caso di Ercolano si aggiunge – lo ricordiamo- a un rapporto della Guardia di Finanza, che ha accertato illeciti per oltre 17 milioni di euro nel solo periodo 2018-2020. Dunque, con buona pace delle opposizioni che all’epoca strepitarono, sono dati che vanno nella direzione dell’opportunità delle modifiche annunciate dal governo.
Bonus cultura, ecco come truffavano il ministero. Interviene Sangiuliano
A Ercolano, secondo gli investigatori, intermediari e procacciatori, contattavano i diciottenni beneficiari dei bonus cultura, per la monetizzazione del beneficio dietro compenso;simulando la vendita di libri. Complessivamente sono dodici gli indagati, molti giovanissimi, tra cui figurano, appunto intermediari e procacciatori. I quali dopo avere individuato i 18enni attraverso le banche dati, li contattavano per indurli a convertire il buono in denaro. L’individuazione attraverso le banche dati avveniva grazie a Caf e altre strutture compiacenti. Un meccanismo che definire truffaldino è dire poco: simulare la vendita dei libri e l’effettuazione di altre prestazioni culturali inserendo nel sistema informatico del MIbact gli estremi e i codici dei ‘buoni cultura’; con in allegato la falsa dichiarazione della vendita di libri e di altri servizi culturali contemplati, riporta il Quotidiano nazionale . Per il pacchetto offerto veniva però trattenuta una percentuale erogata con la ricarica di carte di credito prepagate. Infine venivano richiesti dagli indagati i rimborsi integrali dei benefici al Mibact.
Bonus cultura, Sangiuliano: “Avevamo ragione, va riformato”
Una vergogna. “Un’altra truffa, per un valore di quasi 3 milioni di euro, con il vecchio bonus cultura: è l’ennesima riprova del fatto che avevamo ragione: la App18 così com’è non funziona e va riformata”. Può affermarlo a buon diritto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo le notizie di quest’ultima frode. Che coinvolge quasi 6.000 persone, accertata dalla Procura di Napoli. “Anche per evitare queste situazioni – spiega Sangiuliano – abbiamo voluto dare vita alla nuova Carta Cultura Giovani. Che, a partire dal prossimo anno, sarà riservata a 18enni provenienti da famiglie con redditi non elevati; e alla Carta del Merito – ribadisce il ministro -. Due nuovi strumenti che garantiranno un utilizzo immune da distorsioni. Verranno infatti rafforzati i meccanismi anti-truffa, per dire definitivamente addio alle frodi”, ha concluso il titolare del Mic.