Botte da orbi nel Pd, Bonaccini contro la Schlein: “Non prendo lezioni di sinistra da te”
Due giorni dopo la sconfitta alla Regionali di Lazio e Lombardia il Pd ricomincia dall’inizio, dall’opera buffa: ossia i dem ricominciano a darle di santa ragione, è la gara a chi “rottama” di più. Nessuno è d’accordo con l’altro. L’arma che imbracciano, appena si delinea la sconfitta, è la clava. A portare bandiera i due principali contendenti per la segreteria del Pd. Il primo a infierire contro il «vecchio gruppo dirigente» è Stefano Bonaccini, che cerca di anticipare sul tempo l’avversaria Elly Schlein. La quale lo ha accusato di essere «l’usato sicuro» e si bea del fatto che «io di quel gruppo dirigente non ho mai fatto parte». E certo non dovrebbe essere un vanto per la sfidante non avere fatto parte di un partito che vorrebbe dirigere. Infatti, – le replica a brutto muso Bonaccini, «ti sei iscritta solo l’altro giorno».
Bonaccini contro Schlein: “Da te…”
A Coffee break è un fiume in piena Bonaccini: la Schlein dice di andare più a sinistra? “Ma io lezioni di sinistra non le prendo da nessuno. Mio papà era camionista, mia mamma operaia, vengo da una famiglia molto umile”. Fa praticamente uno ‘storico anagrafico’ della sua famiglia per buttarlo in faccia alla Schlein. “Vengo da un piccolo paese di provincia- prosegue il governatore dell’Emilia Romagna- . Tutta la vita l’ho dedicata a far star meglio quelli che stanno peggio, è la mia missione in politica. Detto ciò non voglio una sinistra minoritaria, ideologica e identitaria, non so cosa farmene. Abbiamo bisogno di una sinistra che sappia parlare largo”, è la stilettata alla Schlein. Bonaccini sente tremare la terra sotto i piedi, C’è un sondaggio “bomba” sulle primarie del Partito Democratico di Winpoll: a vincere con il 56,3% delle preferenze sarebbe l’outsider Elly Schlein contro il 43,7% del candidato favorito Stefano Bonaccini. Un vero e proprio colpo di scena, riporta Affaritaliani.
Nel Pd è gara a chi “rottama” di più
E’ tutto un match e un insulto: Dario Nardella (supporter di Bonaccini) contesta a Schlein di essere la pedina di «Zingaretti, Franceschini, Orlando, Bettini». Zingaretti che tuona: «Dopo questa sleppa, al Pd serve uno choc: serve Elly Schlein». Bonaccini che risponde piccato e che teme di non avere la vittoria a portata di mano. Intanto il perdente della Lombardia Majorino si trincera nella Ztl milanese, l’unico fortino che l’ha visto prevalere su Fontana, e se la prende con tutti. La sua parola d’ordine è “Rottamare”. Majorino è un sostenitore della Schlein ed è a sua volta sponsorizzato dal sindaco Beppe Sala. Il quale, spiegano i dem lombardi al Giornale, ha un suo piano: “mollare Palazzo Marino e candidarsi alle elezioni europee del prossimo anno, come capolista nel Nordovest. Lanciando come suo successore, nelle comunali anticipate, proprio Majorino”.
Cuperlo contro tutti: “parliamo del paese. E con parole semplici…”
Vecchie ruggini ritornano: l’accelerazione della deriva sinistra-sinistra preoccupa il nucleo riformista del Pd lombardo: «Rischiamo di mettere in discussione il nostro rapporto con Milano», dice Pierfrancesco Maran, che aveva conteso la candidatura a Majorino. C’è poi chi le dà a tutti. Il solito Cuperlo, anche lui candidato alle primarie per la segreteria: “Se vince la destra è perché errori sono stati compiuti da tutti. A noi tocca riconoscere i nostri e ricucire le fratture col mondo che dovremmo rappresentare”. A proposito di fratture il lavoro sarà ancora lungo, viste le botte da orbi che proseguono due giorni dopo la vittoria del centrodestra. E derubrica il tema delle allenze che invece sta arrovellando i suoi. “Su questo la penso come Romano Prodi, parliamo meno di alleanze e più del Paese. Facciamolo con parole semplici”. Già, lo dica alla Schlein che in tv Florisa ha apostrofato: “Perché la gente non capisce quello che dice lei?”…